Rosmy e la sua esperienza nel mondo della musica. #musicinterview


Quest'oggi, una nuova ospite con la Musica nel Dna e che con i suoi testi riesce a trattare temi importanti, attuali, con delicatezza e decisione. 
Lei è Rosmy ed è qui con noi per condividere le sue emozione e la sua esperienza. 
Diamole il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo. Pronti?



 Ciao Rosmy! Dunque, qual è il tuo primo ricordo legato alla musica e cosa e/o chi ti ha fatto avvicinare a questo bellissimo mondo? 

R: Bellissima domanda. Io dico sempre che ho vissuto a “pane e musica” perchè nella mia vita e nella mia famiglia soprattutto, si suonava sempre qualcosa: una volta il pianoforte, una volta la fisarmonica, si cantava e quindi sono completamente cresciuta così. Io ho anche tre fratelli ed è così forte la passione per la musica, tant'è che già a dieci anni abbiamo anche creato un gruppo, quindi posso dire che mi sono avvicinata a questo mondo grazie alla mia famiglia. 

Tratti un tema molto importante, il “ghosting”. L'hai mai vissuto in prima persona? Cosa ne pensi del mondo social, dove è diffuso? 

R: Onestamente non l'ho vissuto in prima persona, però ho visto tante situazioni di questo tipo, talmente tante che ho detto “fammi ricercare un po'”, sono infatti, partita dalle parole “vile”, “viltà” che comunque sono parole molto forti, che parlano di non avere il coraggio, magari di affrontare situazioni nel lavoro, nella vita privata, quindi alla ricerca di questo, mi sono collegata a “ghost”, che deriva da fantasma, la definizione esatta di una persona che fugge dalla realtà, pur di non prendersi le proprie responsabilità.
Ho visto proprio dietro questo tema la realtà che ti porta ad essere abbandonati, senza neanche un perchè.
Ecco, quindi l'idea del videoclip, quando mi sento sola come se fossi su un'isola deserta e quindi ti allontani da tutto e cerchi una risposta. Anche se il brano porta il titolo di “inutilmente”, il mio imput è stato quello di dire “io non l'ho vissuto inutilmente”; è una svolta, è come dire alle persone che ci dicono questo, di cercare di vedere l'utilità di questa cosa.
Io ho guardato la musica come uno spiraglio di luce che mi facesse uscire un po', che mi desse un po' di conforto. 

Ti sei distinta in parecchie occasioni per l'interesse sulle tematiche sociali, trascritte poi in musica. Lo scorso giugno infatti hai lanciato il messaggio sul bullismo, tramite il videoclip promosso da Lucania Film Commission and Amnesty. 
E' qualcosa che ti è mai accaduto o volevi batterti per tutte le altre persone che hanno dovuto combattere con esso? 

R: Se ovviamente devo vedermi a scuola, da piccola, mi vedo dal lato un po' più fragile. Non sono la “bulletta” di turno, però non credo nemmeno di aver vissuto in prima persona questa cosa per fortuna; però insegnando inglese di lavoro, ho notato che questa problematica viene sempre più evidenziata; già alle elementari ti trovi i bambini che con piccoli atteggiamenti fanno capire che c'è un inizio di questo fenomeno, che purtroppo è sempre in aumento.
Il mio brano che è “Ho scelto di essere libera”, è tutto incentrato sull'acquisizione della piena sicurezza e questo porta, non solo ad un fenomeno come il bullismo ma nella vita di andare avanti, di essere sicuri di quello che si fa, di essere realisti e quindi con questo messaggio, con questo video, volevo dire di credere più in sé stessi, di fare in modo di rendere i ragazzi più consapevoli di quello che sono, perchè tutti, chi più o chi meno hanno delle cose belle, quindi bisogna rafforzare quei pregi, perchè se si crede in sé stessi, è difficile che un'altra persona ti possa ostacolare o che tu ne possa ostacolare una.
“Ho scelto di essere libera”, parla proprio di questo, di acquistare consapevolezza in sé stessi, per affrontare tutto, anche un fenomeno come questo. 

Nell'ambito musicale, qual è il tuo sogno nel cassetto?

R: La voglia di poter sognare sempre e credere in qualcosa sempre. Non c'è un sogno preciso. E' bello sognare affinchè ciò che vuoi, si realizzi, quindi come lo definisco io c'è il “step by step”.
Mi piacerebbe fare qualcosa, la desidero, provo a farla, provo a riuscirci e quindi ottenere il risultato, ottenere qualcosa, vivere i sogni, è secondo me l'obiettivo di tutti noi.
Adesso, per esempio, il mio sogno è quello di arrivare a concludere questo disco che sarebbe comunque la chiusura di un percorso fatto in tutti questi anni. 
In sostanza, io vivo un sogno non a lungo termine. Anche nei sogni sono realista, insomma. 


Domanda di rito: Cosa consigli a chi vuole intraprendere la propria strada nella musica? 


R: Consiglierei sicuramente di cercare dentro sé la propria identità che oggi è difficile da trovare perchè si tende sempre ad inseguire “l'onda musicale”, progetti che vanno in quel momento.
Io credo invece che bisogna trovare quella che è la propria personalità e poi fare in modo da seguire quella linea affinchè arrivi agli altri perchè solo se sei vero arrivi in qualche modo. Quando fingi ed imiti, è difficile farsi capire. 

Fai un saluto ai lettori di Outsider. 

Faccio un saluto a tutti i lettori di Outsider!
Amo molto l'idea di chi ci ascolta e di chi ci legge, perchè è fondamentale anche questo, arrivare attraverso la comunicazione, quindi faccio un saluto a tutti i lettori di Outsider, mando un bacio grandissimo a tutti voi e non dimenticate di seguirmi sui miei canali ufficiali!
Mettete Rosmy, con la Y e mi trovate! 


Con la speranza di ascoltare presto il suo progetto discografico, facciamo un ringraziamento
eciale a Rosmy e al suo ufficio stampa.

E buona musica a tutti!