Senhit: Finalmente canto in italiano! #musicinterview


Dopo il grande successo del Pride a Milano, si replica in altre città d'Italia e oggi è il turno di Bologna, dove si esibirà Senhit e la sua band storica “Gli Sdruciti”. Senhit ovviamente ci tiene a specificare che innanzittutto, il tutto sarà gratuito e che si esibirà con una cover band, nella città che ama tanto e non a scopo promozionale. E' una manifestazione che ha “accolto” a piene braccia, perchè crede fortemente nell'uguaglianza e nel diritto di amare chi si vuole, che sia uomo, che sia donna...che sia semplicemente chi si ama.
Noi di Outsider l'abbiamo incontrata per raccontarci le emozioni del pre-Pride ed ovviamente le novità riguardanti la sua musica...Attualmente, Senhit è in studio di registrazione per un progetto discografico tutto italiano!


Ciao Senhit! Grande giorno domani! Ti esibirai al Pride di Bologna con la tua band storica, gli Sdruciti. Come ti senti a riguardo? Ad esibirti in una manifestazione così accolta calorosamente? Solo a Milano si sono contate 250.000 presenze...

S: Sono contentissima e mi sento veramente privilegiata. Quando mi è arrivata la telefonata da uno dei referenti dell'ArciGay di Bologna, mi sono sentita la persona più felice del mondo. Tra l'altro, consapevole dell'esperienza, perchè l'avevo provata già qualche anno prima, sempre qua a Bologna, evento in cui mi sono prima di tutto divertita, sempre accompagnata dagli Sdruciti, che sono amici prima di tutto e poi è la band che mi accompagna in queste situazioni “bolognesi” e non, con le quali ho sempre suonato a livello di cover più che di inediti, scelta ovviamente voluta. Quindi, quando mi è arrivata la telefonata non ho fatto in tempo neanche a far terminare la frase a Matteo, il ragazzo che mi ha invitata, che avevo già detto di sì! Per mille motivi, uno tra i quali, in particolar modo è che Bologna è la mia città, lo è da sempre, ci sono affezionata e sono lieta di fare un concerto proprio qui, tra l'altro in un contesto bellissimo come in quello dei Giardini Margherita che sono i giardini più grandi di Bologna e due per il tipo di evento; vanno bene le piume, i colori e tutto quanto però secondo me, mai come adesso, proprio per il periodo storico che stiamo attraversando, è tempo di far sentire le proprie voci ed io a modo mio, attraverso un palco ed attraverso la mia musica, spero davvero di dare il mio contributo perchè abbiamo faticato così tanto per ottenere determinati diretti che ora, che pensare di tornare indietro sarebbe un po' deprimente. Quindi, come ripeto, va bene la parte “sole, cuore, amore”, va bene la parte ironica, vanno bene i grandi sorrisi però è veramente tempo di essere determinati e centrare bene l'obiettivo.

A parte questa bella ed importante manifestazione, so che stai lavorando a nuovi pezzi, in lingua italiana!

S: Sì, sono nel bel mezzo di un nuovo progetto discografico. Sto lavorando ad un progetto italiano, dopo tantissime esperienze in inglese, perchè sono per fortuna, ancora una delle poche privilegiate ad essere prodotta e distribuita da un'azienda che non si occupa di musica ma che ha voluto investire sia a livello di risorse che a livello di energie sulla musica, che è la Panini, (l'azienda delle figurine che tutti conosciamo) per coincidenze fortuite: io ho lavorato con la Disney per il musical (“Gioco del calcio di strada”), sono di Bologna e non sono di Modena, sono italiana ma ho origini eritree. C'è questo legame che dura da un po' di tempo. Ho voglia di cantare anche nella mia lingua madre che rimane l'italiano, perchè io mi sento al 100% italiana. Nonostante abbia questa meravigliosa abbronzatura tutto l'anno e due genitori che mi hanno cresciuta circa 40 anni fa, quando si sono trasferiti dall'Eritrea, io mi sento al 100% italiana. Sono fierissima di esserlo, senza tralasciare nessuna tradizione, cultura, origine, sangue che è quello dell'Eritrea.
Avevo voglia di fare questo progetto in italiano, nella mia lingua e fortunatamente con la Panini, oltre che ad avere un rapporto lavorativo, nel frattempo si sono create anche delle situazioni più umane così da arrivare al compromesso di partire, facendo questo progetto in italiano con la condizione poi di tradurlo in inglese o in lingua spagnola. Non ci vogliamo limitare soltanto all'Italia, vogliamo anche “uscire”, però questa volta partendo dall'Italia.
Ho sempre fatto il giro contrario, sono sempre stata “fuori” e poi tornavo in Italia, invece questa volta vorrei provare a partire dall'Italia, appunto. Lo trovo difficilissimo, perchè l'Italia, non solo a livello politico, ma anche a livello discografico è un po' “indietro”, però rimango sempre propositiva, ottimista, carica e anche più consapevole. A 20 anni, quando mi era stato proposto il contratto, in maniera superficiale, ero salita su un treno senza sapere la destinazione. Adesso, ho fisso il mio obbiettivo e mi piacerebbe portare la mia musica anche nella mia lingua. Inoltre, ora, sono circondata da un management nuovo, tutto italiano. Qui, anche se si crede sempre il contrario, abbiamo le risorse, viviamo nel paese più bello del mondo che viene invidiato da tutti! Me ne sono accorta in tutti questi anni, perchè sai, stando sempre fuori...
Riassumendo, ti posso dire che uscirà un singolo, dopo l'estate.

Il 2017 è stato un anno bello pieno...sei stata un po' in giro a suonare (Londra, Berlino, Parigi), è uscito anche il tuo Ep “Hey Buddy”. Da questo 2018 invece, cosa ti aspetti?

S: Spero ancora tante belle cose. Non ti dico che mi sento arrivata, perchè comunque ho fatto tantissime cose, alcune molte belle, altre meno belle però ho ancora tanta voglia di dare. Quindi mi auguro nel 2018, con questo progetto italiano, di farmi sentire, di farmi conoscere anche a “casa”; casa che definisco, appunto Italia e cantare in lingua italiana, è sicuramente il modo migliore.
E' vero, che con l'era digitale, di questi social networks, la musica è diventata molto più internazionale, in maniera molto più veloce, però è il motivo per cui sto lavorando così duramente. Sono già diversi mesi che sono ferma, anche se in realtà fermi non lo si è mai. Anche solo il fatto di aver costruito un nuovo management con il desiderio di conoscere autori nuovi, anche giovani e anche sconosciuti, o compositori, musicisti o produttori che hanno dei bei brani, ci vuole un pochino di tempo ma mi dà modo di sperimentare anche la musica italiana.
Mi auguro di uscire con un bel brano, di riuscire a comporre anche più brani che vorrei far racchiudere tutto in un meraviglioso album e poi tornare a suonare, tornare a fare un bel tour come lo è stato quello del 2017, magari all'estero, magari cantare in italiano, questa volta.

Oltre a farti i complimenti per le 400.000 visualizzazioni superate con il video “Something on your mind”, ne approfitto per avvicinarmi al fattore social.
Ho notato infatti, che sul tuo canale Youtube appaiono dei video-diary! Come mai questa scelta?

S: Sono stata parecchio pigra con i social. Mi sono accorta però, che sono il linguaggio più usato. Sono fortunata perchè nel team ho un gruppo di persone che mi danno una mano ogni tanto anche a postare qualche foto, perchè se fosse per me, non posterei niente. Sono una persona molto discreta e timida, nonostante faccia questo lavoro. Il messaggio però, attraverso i social, arriva più velocemente e a più persone, quindi li utilizzo, prendendo il tutto con molta ironia e divertimento, senza accanirmi o ossessionarmi, semplicemente.

Progetti per l'estate?

S: Sabato c'è il Pride, dopo di che ho delle “situazioni” ma sono private e dopo, per il momento no.
Aspettiamo con calma di uscire con il nuovo singolo e a promuoverlo, dopo l'estate. Voglio concentrarmi a trovare il pezzo giusto, ad ascoltare i brani, cosa che sto facendo da mesi, per trovare appunto il sound giusto, la canzone giusta, i testi giusti.

Domanda di rito: Cosa consigli ai giovani di oggi che vogliono intraprendere la propria strada nella musica?

S: Io lo dico sempre, lo dico anche a mia nipote che è molto giovane. Oltre a dover studiare, bisogna esercitarsi, continuare a mantenere la passione viva, non avere la presunzione di arrivare ed essere stra preparati, perchè non lo si è MAI. Quindi, per quanto riguarda il canto, perchè questo è quello che faccio (esibirsi, fare concerti, prendere lezioni, andare a vedere spettacoli, anche concerti di altri artisti), dico di rimanere con i piedi per terra, senza avere la presunzione di essere chissà chi.
Bisogna rimanere sempre preparati ed aggiornati, continuando a studiare.
Io ricordo, di aver avuto il grandissimo onore di lavorare per il Maestro Pavarotti perchè feci il musical per la moglie, Nicoletta Mantovani che produceva “Rent” e ho avuto appunto l'occasione di conoscere il Maestro. Continuava a sprovarci, dicendo di studiare e di continuare a prendere lezioni perchè lui per primo, nonostante fosse già il Pavarotti, continuava a prendere lezioni, continuava ad esercitarsi, continuava ad ascoltare musica, queste parole mi hanno illuminata. All'inizio pensavo “ma, Pavarotti ormai è arrivato, cosa gliene frega? Può godersi la vita!”...ed invece no, perchè c'è sempre da imparare. Tutto questo, ti riporta anche ad essere umile, a tornare un po' sulla terra.
Quindi, tanto studio e tanta perseveranza. Volere è potere, insomma.


Fai un saluto ai lettori di Outsider.

S: Un grandissimo saluto, con affetto incondizionato a tutti i lettori di Outsider, sperando mi seguiate ancora, per sempre e forever! Bacioni da Senhit



Ringraziamo Senhit per la schiettezza con cui ha risposto ad ogni domanda. Ora non ci resta che farle un “In Bocca al lupo” per l'esibizione al Pride ed attendere l'uscita dei nuovi brani.
Come sempre...Buona Musica a tutti!