MARTINA BELTRAMI: "Vorrei condividere la mia musica e vorrei che tutti ci si potessero ritrovare" #MusicInterview


Ciao a tutti. 
Quest'oggi con noi avremo un'ospite speciale. 
Un'artista con il cuore nato per la musica, un'artista vera, sensibile, e senza filtri, una vera e propria Outsider nel suo genere. 
Ha fatto della musica la sua ragione di vita, che condividerà con noi, in questo piccolo viaggio di emozioni. 
Lei è la giovane cantautrice, Martina Beltrami!
Diamole il nostro più caloroso benvenuto e... iniziamo!


Ciao Martina, prima di tutto benvenuta sul nostro piccolo angolo di mondo, e a proposito di mondo, vorremmo con te fare un piccolo viaggio tra il passato, presente e futuro.
Partiamo dal passato, qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
E se dovessi dedicare una canzone alla te bambina quale sarebbe?

Il mio primo ricordo legato alla musica, è un po' tragico in realtà, è quando mi dissero, in quinta elementare, quindi il giorno in cui iniziai a suonare, che avrei dovuto incominciare ad imparare, appunto, un determinato strumento, perché la decisione era presa dall'intera classe e non da ognuno. Così decisero il flauto dolce, ammetto che lì mi sono messa a piangere, ma facendo passare il tempo mi appassionai sempre di più, fino ad arrivare anche a suonare il flauto traverso e via dicendo. 
Se invece, dovessi dedicare una canzone a me bambina, probabilmente sarebbe "A Te" di Jovanotti, a me stessa, so che è una cosa egoriferita, ma si,sarebbe quella. 

Viaggiamo, ora nel presente, citando "Cara me". 
"Prestami un po' di coraggio in più per fare il salto", c'è un sogno che vorresti diventasse realtà, appunto, per cui ti serve coraggio nel realizzarlo? 
E c'è stato un momento in cui, invece, sei stata te ad infonderlo a qualcuno di caro? 

Se dovessi adesso pensare al momento in cui avere un po' di coraggio per fare il salto, non saprei, perché in realtà mi serviva ed è servito nella scuola di Amici, in quel caso era per Rudy.
Mi è servito per far capire, sia a me stessa, che agli altri, quello che io volessi dire, volessi essere, perché non mi sembrava che arrivasse al destinatario. 
Parlando di adesso, invece, in realtà, purtroppo il coraggio c'entra poco perché c'è l'ho, ma sono bloccata a causa di questo virus in una situazione un po' strana.
La prima persona che mi viene in mente è mio fratello, perché sia io che lui abbiamo avuto momenti tristi, quando ero giù, lui è stato il primo supporter e viceversa.
Mi ricordo, per esempio, problemi con la scuola, problemi di qualsiasi tipo, problemi di relazioni andate male.
Sono le cose semplici e quotidiane quelle, magari, un po' più tristi. 

Adesso, arriviamo al futuro, come ti vedi, musicalmente parlando, tra qualche anno?
Quali sono gli obbiettivi che vorresti raggiungere?

Tra qualche anno spero di vedermi sul palco, con tanta gente, o poca, non importa, basta che ci sia qualcuno che mi ascolti.
Speriamo ovviamente con il maggior numero di persone possibili, con una band magari, suonando live. 
Mi piacerebbe espandere la mia musica più lontano possibile, il mio sogno sarebbe veramente suonare ovunque, per chiunque, che sia in un piccolo concerto o in uno stadio.
Vorrei condividere la mia musica e vorrei che tutti ci si potessero ritrovare.
Penso sia davvero il mio desiderio più grande!

"Tu che sai brillare nelle tenebre", c'è stato un momento in cui hai capito che era il tempo giusto per "brillare" dando l'anima e il cuore alla musica? 
E cosa significa, in particolare, per te questa frase di "Luci accese"? 

Questa frase di "Luci accese"  in realtà era per una persona, quindi non era riferita a me.
Era un periodo molto brutto, infatti successivamente, nel brano, dico: "Il buio fa paura ed io ho le luci accese", vuol dire che nonostante questa tua grande forza il buio c'è sempre, spaventoso, e ci sono io. 
Invece, il momento in cui ho capito che sarebbe stato meglio tenere le luci accese e non rimanere nel buio, è stato quando ho preso il banco ad Amici, è stata la svolta e mi sono detta: 
"Non stai più sognando, sei entrata nella scuola, ce l'hai fatta, dai il meglio ora". 
Perché fin quando non prendi quel banco, in realtà non ci credi tanto, è sempre una cosa che vedi in tv e nonostante lo vuoi con tutta te stessa, ti ripeti:"io non ci sarò mai", soprattutto per una come me, che è partita da zero, dalla sua cameretta, con la sua valigia ed è partita per Roma. 
Quindi è stato quello il momento del passaggio, dove ho dato anima e cuore. 

Quanto è importante per te il supporto di chi ti ascolta? E come li descriveresti in tre aggettivi? 

Non lo so, sono pazzi, nel senso buono ovviamente, è difficile descriverli perché le persone che mi seguono per me sono fondamentali.
Penso sempre che in ogni commento, ne ho tanti, e in quasi tutti so riconoscere chi li ha scritti, ci siano delle persone.
Dedico veramente il cuore, per me non sono numeri ma appunto, come è giusto che sia, sono persone con dei sentimenti e con delle emozioni.
Mi fanno sia crescere,  che compagnia a vicenda, e mi supportano, perché senza di loro non sarei nulla di quello che sono, che sarò, che diventerò, spero. 
Pensando, agli aggettivi...sono pazzi, persuasivi, e indispensabili, sicuramente!

Pensati davanti ad un televisore gigante, che abbia la capacità di catapultarti in qualunque film tu voglia, quale sceglieresti, che personaggio saresti e quale scena rivivresti più volte?

E' difficilissimo pensare ad un solo film, ma direi Anastasia, è il mio cartone preferito!
La scena che ripeterei, forse, è quando Anastasia incontra di nuovo sua nonna dopo anni! 

Ora, ecco qui per voi una sorpresa….Cliccate Play e aprite il cuore! 



Qui, invece un piccolo video saluto da parte di Martina!



Ringraziamo di cuore Martina per la gentilezza e la disponibilità,  è stato davvero un grande onore averla tra noi e, infine, augurandole anche il meglio per la sua carriera, vi invitiamo, per chi ancora non la conoscesse, a supportare la sua musica e seguirla nei suoi social ufficiali! 

Credete sempre nei sogni, brillate nel buio, qualunque cosa accada e....Buona musica a tutti!