"la musica deve essere libertà non prigione" #FreeKesha

Questo blog è nato per parlare di musica in tutte le sue sfaccettature,
per condividere con chi passa di qui questa grande passione, parlandone in modo positivo
e sincero.

Fare musica vuol dire trovare se stessi e riuscire ad essere liberi in quest'arte.
Si dovrebbe avere libertà di scrittura nei propri brani e non dovrebbe essere
un'imposizione, una forzatura e la causa di ansie e paure.

In questo anno, in particolar modo in questo periodo,tutto il mondo musicale si è unito
alla giovane cantante, Kesha e alla sua forza per superare la sua situazione.
Ma partiamo dagli inizi.

La cantante, nel Gennaio 2014, finisce in rehab per disturbi alimentari.

La madre si unisce al dolore della figlia ma punta il dito contro il suo produttore
discografico,Dr.Luke,figura di rilievo del settore. 


Kesha uscita dalla sua riabilitazione, trova il coraggio di denunciare Dr.luke,
per abusi sessuali e psichici, entrando in una lunga battaglia contro di lui.


A seguito di queste denuncie, la Sony non consente alla cantante di rilasciare nuova
musica, per lei aspetto fondamentale.


Dopo l'ingiunzione chiesta dall'avvocato di Kesha, la sentenza ha luogo il 19 febbraio,
dopo averla rimandata per ben due volte.


Kesha ad oggi, a casua della sentenza tra lei e la Sony, deve rimanere sotto contratto
finendo i 10 album concordati e in particol modo rimanendo con il suo produttore, il
Dr.Luke.


Ma il 18 maggio avverrà, si spera, la sentanza finale che porrà fine a questa guerra.


Leggendo l'accaduto mi sono messa nei panni di Kesha e trovo assurdo che una ragazza
con la sua grande passione debba subire tutto ciò.

Essere costretta a non far musica, la sua musica, e sopratutto non essere libera di
essere se stessa.

La cosa più grave è essere stata messa in condizione di non intendere e di volere
solo per il pure divertimento del mostro che l'ha portata fino a qui.

E mi ri allego al concetto iniziale, il mondo musicale non è tutto rose e fiori,
ma in questi casi essere tutti uniti da' tanta forza a chi ne ha persa.

Non credo alle accuse della contro parte, dove si accusa Kesha di mentire e di
aver messo in piedi una pantomima, perchè non ha alcun senso.

Basta guardare le foto e vedere gli occhi di questa povera ragazza.

Occhi di chi sta morendo dentro dopo aver subito per anni, occhi sinceri che sperano
di ritornare a riprendersi la propria vita.

Questa storia mi ha colpita molto, essendo fan della cantante e fan della musica.

Vi invito a rifletterci su.

#FreeKesha