Zic si racconta, tra musica e parole. #musicinterview




Lorenzo Ciolini, in arte “Zic”. Classe '97.
Il 25 Maggio è uscito il suo primo ep “Faceva Caldo”.
Dopo l'esperienza ad “Amici”, conclusa a nostro parere troppo presto e nonostante la giovane età ha già idee ben precise in mente. Tra quella idee, al centro c'è soprattutto la musica; quest'estate infatti avrà un'estate bella calda; tra instore e il fatto di voler portare la sua musica in giro per l'Italia è bello carico per incontrare tutti i suoi fans ed ovviamente suonare live!

  
Ciao Zic! Probabilmente te l'avranno chiesto in tanti...ma, chi e/o cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della musica?

Z: Devo la mia passione al mondo della musica, oltre che a me stesso, a mio padre, perchè quando ero piccolo mi addormentava con le canzoni di Dire Straits.
Sono diventato un appassionato piccolo piccolo della musica anni '70 ed è stata la mia colonna sonora per una vita, quindi questo mi ha fatto appassionare specialmente alla chitarra elettrica; ho cominciato a suonare la chitarra quando avevo dieci anni e da lì non mi sono più fermato.
All'inizio il mio sogno era quello di diventare un eroe con la chitarra elettrica in mano, poi attorno ai quindici anni ho scoperto che avevo bisogno anche di scrivere e che non mi bastava solo mettere le mani sulla chitarra per stare bene ma che dovevo dire anche qualcosa in più, quindi ho cominciato a scrivere canzoni e da lì è stata una crescita ancora più grande perchè mi ha portato ad essere quello che sono adesso. E' tutto un percorso molto bello.

Il 25 Maggio è uscito il tuo primo EP, “Faceva Caldo”. Se fossi un tuo ammiratore e dovresti avere dei buoni motivi per acquistarlo, quali sarebbero? Perchè la gente dovrebbe acquistare proprio il tuo cd?

Z: Pensando a me stesso in quanto acquirente, quando compro musica in generale, compro la musica che mi piace. Nella musica che piace a me, voglio trovarci qualità, un suono che non ho mai sentito, delle parole che mi fanno andare fuori di testa e soprattutto voglio emozionarmi, quindi spero che chi compra il mio album lo faccia perchè ha voglia di emozionarsi. Solo per questo.
Non chiedo altro. La musica, come l'arte in generale dovrebbe avere come unico intento quello di regalare emozioni quindi questo è ciò che ho da dire a riguardo.

Parlando di album...di un possibile secondo album...C'è già qualcosa “in cantiere”? Un'anticipazione che possiamo svelare ai tuoi fan? O per il momento non vuoi sbilanciarti troppo?

Z: Diciamo che “Faceva Caldo”, che è appunto il mio primo ep, non è un album a cui voglio “segare” subito le gambe, anche perchè è comunque un album che contiene 10 tracce inedite e tra i dischi che sono usciti da “Amici”, è l'unico che ha 10 tracce inedite. E' un disco lungo, che va ascoltato, che secondo me va “digerito” prima di apprezzarlo a dovere. Ci sono brani che ho cantato talmente tante volte che in un certo senso, la gente le ha assimilate nel modo giusto ma ci sono anche dei pezzi all'interno di questo album a cui sono molto legato e voglio che abbiano la stessa e giusta importanza che meritano. Ovviamente non ho solo queste canzoni e basta. Volendo potrei fare uscire un disco anche a breve, il mio problema non è la scrittura, perchè di cose da dire ne ho da dire tante, ne ho già dette tante ed è solo l'inizio quindi assolutamente. Quel che voglio dire è che dopo due anni di lavoro, finalmente è uscito questo disco quindi non voglio buttarlo via così, anzi, voglio che abbia la sua luce. Quest'estate infatti, ho in programma di dedicarla agli instore e appunto ai live, proprio per far vivere questo album il più possibile. In sintesi, quel che posso dirti è che più avanti, magari verso Ottobre/Novembre uscirà nuova musica, ma per il momento voglio concentrarmi su “Faceva Caldo”. Non voglio che rimangano in testa solo “Capodanno” o “Perchè sono rimasto da solo”.
Voglio che ogni brano abbia il suo ruolo, la sua importanza.

La tua sembra prospettarsi un'estate bella calda! Oltre all'instore tour, che progetti hai per l'estate? O comunque per un futuro prossimo?

Z: Parto con il dirti che non escludo nulla. Nel senso, che magari da un giorno all'altro possa chiamarmi qualcuno per un featuring. Per il momento però, la mia estate è piena tra date instore, date live e radio tour. Insomma, sarà un'estate bella piena all'insegna di musica!
Tra l'altro, ho la fortuna di avere a mia disposizione, secondo il mio punto di vista, un live bello bello, molto “power”, molto interessante e quindi voglio puntare molto su questi fattori, perchè non intenzione di fare il live sulle basi, con io che canto da solo sul palco. Sono un musicista, quindi ho intenzione di sfruttare questa cosa al massimo; ho la mia band composta da musicisti veramente validi. Siamo un trio: basso, batteria e chitarra. Io ovviamente sono chitarra e voce.
Ci stiamo impegnando al massimo (è attualmente impegnato nelle prove) proprio per confezionare un live di livello e non vediamo di essere in più posti possibili.

Cosa porti nel cuore dall'esperienza di “Amici”? Con chi ti senti e hai legato al di fuori, del contesto televisivo?

Z: Amici, è un'esperienza bella tosta, che tra le altre cose forma dal punto di vista caratteriale, ma che mi ha dato un bello “slancio” e che ha creato forti legami. Ci sono ovviamente legami che si creano là dentro e finiscono là dentro. Nel mio caso, quando spesso le cose non ti vanno molto bene, ho avuto chi ti può mettere una mano sulla spalla al momento giusto.
Inoltre, Amici mi ha dato la possibilità di esibirmi con Big della Musica! Insomma, chi si sarebbe aspettato che avrei condiviso il palco con Laura Pausini, con Gianni Morandi, Loredana Bertè, Rita Pavone, Elisa, Emma Marrone?
Mi tengo stretto sia questi bellissimi ricordi, sia i rapporti interpersonali che si sono creati perchè sono veramente preziosi. Mi porto dentro però anche i momenti no, vissuti all'interno del programma, perchè mi hanno fatto capire quanto io tenga al mio lavoro, alla musica e quanto sia disposto a difenderla di fronte a tutto, senza avere paura di niente.
Le persone con cui mi sento più spesso, invece sono i The Jab, (Alessandro, Mario e Davide) e Davide Vismara (che adoro!) e che purtroppo non hanno potuto passare alla fase serale del programma e i miei compagni della squadra bianca, Valentina e Luca Capomaggi.

Sei un tipo social o asocial?

Z: Prima di “Amici” ero un tipo un po' asocial, perchè non sono stato mai molto bravo ad interfacciarmi con le pagine di Facebook piuttosto che di Instagram. Quando ero ad “Amici”, invece ne ho compreso l'importanza e con l'aiuto di Mike, mio amico e mio social manager, diciamo che ho trovato un mio linguaggio. La mia paura sui social era quella di fingere, di essere qualcos altro, invece lavorandoci assieme, abbiamo trovato una formula che ci ha permesso di essere molto vicini ai fans, forse molto più vicini degli altri, facendo sì che riesca a rispondere ai messaggi, a tutti quelli a cui riesco ovviamente, conciliando gli impegni lavorativi. Ci tengo a tenere un rapporto stretto con i fans. Tutto questo, senza ovviamente snaturare la mia persona, facendomi vedere nei miei momenti di più totale normalità, vestito magari anche in maniera poco “figa”.
C'è anche da dire che abbiamo messo la qualità davanti a tutto, anche nella gestione del nostro profilo instagram. Per me la fotografia è importantissima. Io dico sempre la verità, quindi come ho sempre cercato di fare nelle canzoni, lo sto cercando di fare nelle foto, che devono identificare me.
Ci tengo a dirlo e ringraziare la mia amica Elena Sassoli, che è molto brava, ha molta sensibilità sia per la musica che per la fotografia.
In poche parole, da asocial sono diventato un social non accanito però appassionato, ecco!

Domanda di rito: ai giovani di oggi, che come te vogliono fare della propria passione per la musica, un arte, che cosa consigli?

Z: Attigendo da quel che ho vissuto io, posso dire che è un mondo difficile. Dall'oggi al domani non si fa successo, non si può cantare in un vasto pubblico o non si può incidere un disco. Ci vuole tempo.
Se però, si ha il talento che è ovviamente alla base, se si ha una passione che va oltre la propria vita, come per me, se si ha lo sostanza, se si ha la determinazione anche magari di rompere le scatole alle persone per far sentire quel che hai dire, se hai un reale bisogno, allora prima o poi sono convinto che ce la fai in qualsiasi modo.
Non bisogna partire con l'idea di fare musica per fare successo, ma di fare musica perchè si ha la necessità di farlo, perchè se non fai musica stai male, perchè se non fai musica implodi.
Se il tuo, è un bisogno fisico, fisiologico, non te ne frega niente di fare successo e quando non te ne frega niente di fare successo e la tua ambizione è l'umiltà di dire “a me basta vivere di musica, poi come vivo non lo so, se vivo in maniera modesta, se vivo in maniera ricca, se vivo in maniera povera, non me ne frega niente. Io voglio vivere di musica.”, allora a quel punto, che fai successo ma allo stesso tempo rimani sano, produttivo e artistico come sempre.

FAI UN SALUTO AI LETTORI DI OUTSIDER.
(A breve potrete trovare un videosaluto esclusivo per tutti voi lettori del nostro piccolo angolo di mondo) 

E' stato veramente un piacere poter scambiare due chiacchiere con Lorenzo, quindi con la promessa di sentirlo live prossimamente nelle zone di Milano...Lo ringraziamo di cuore e gli auguriamo il meglio! 

Buona musica a tutti.