Alla scoperta di Malakay e del suo ep "V Days" #interview


Rieccoci qui, con una nuova intervista!
Questa volta, abbiamo deciso di intervistare Andrea, in arte “Malakay”, un rapper sardo che è presente nella scena rap isolana da diversi anni, ma che pian piano si sta facendo conoscere un po’ ovunque. Di fatto, su Spotify, Apple Music e nei digital store, è uscito da poco “V Days”, un ep composto da cinque tracce inedite, che vanta diverse collaborazioni interessanti e che è distribuito da Thaurus e Universal.
Diamo il benvenuto a Malakay!

 Ciao Andrea! Dunque, questa voglia di fare musica com’è nata?
 Il nome d’arte Malakay, invece da cosa nasce?

È nato tutto ormai un bel po di anni fa, quand’ero appena più che bambino. Ho iniziato a scrivere le mie prime cose intorno ai 12 anni, penso come valvola di sfogo, perché ero un tipo un po' introverso, un po' come tutti a quell’età; poi, semplicemente, non ho più smesso. Sinceramente non ricordo chi mi abbia dato questo nome, è passato troppo tempo, ormai è come se fosse il mio vero nome.

 È uscito “V Days”, ep composto da cinque pezzi. Quale traccia ti rappresenta di più? Perché?

Sicuramente “Vorrei”, è il pezzo più personale e intimo dell’ep. Parla di quelle relazioni che finiscono ma a metà, in cui ti chiedi per tutto il tempo se stai facendo la cosa giusta.  Ripensi solo ai bei momenti condivisi con quella persona, dimenticandoti stranamente di quelli brutti, che ti hanno poi portato a questo momento; non fai altro che ripeterti “vorrei (richiamarti) ma ho chiuso con te”, quando sei in procinto di fare una cazzata.





 Due degli argomenti comuni tra i brani, sono sicuramente le ragazze, oltre alla presenza dei “tuoi”...quanta realtà c’è nei tuoi pezzi? E quanto solo per fare “hype”?

Tutto ciò che dico ovviamente è la trasposizione della mia realtà, di quello che mi succede tutti i giorni. Penso che inventare qualcosa che non è mai accaduto sia molto più difficile e molto meno interessante di raccontare la tua vita a chi ti ascolta, sopratutto perché quando lo fai si sente. Sai, come quando senti quei rapper che dicono una cazzata e li sgami subito, appena hanno chiuso la rima; se è finto si sente, non ci puoi fare niente. Ovviamente poi è tutto filtrato dal mio modo di scrivere e dalla mia visione delle cose, come un regista che fa un documentario e racconta uno spaccato, secondo la sua angolazione e il suo modo di vedere la vita.

Feauturing in cui invece speri?

Credo che i featuring siano belli solo quando spontanei e genuini. Quando ho avuto un buon rapporto con la persona con cui stavo per andare a fare musica, il pezzo ha avuto il suo perché, quindi non saprei rispondere a questa domanda. Spero piuttosto di conoscere sempre più persone interessanti e particolari in modo da essere influenzato da loro e poter portare la mia musica sempre al livello successivo.

 Dal tuo futuro cosa ti aspetti? Hai qualche progetto in ballo? 

Ti dirò la verità, vivo la vita molto alla giornata, non pianifico quasi nulla. Ho molti pezzi nuovi e alcuni penso siano veramente belli, ma sono molto focalizzato con la mia squadra per portare "V DAYS" il più lontano possibile in questo momento.

Infine, Andrea, che ne dici di fare un saluto ai lettori di Outsider?

One love per gli amici di Outsider, Mala.