Germano Seggio, ci porta in "Alta Quota" con il suo nuovo progetto. #interview



Germano Seggio, classe '75, nasce e vive a Palermo. 
Conseguita la laurea in Chitarra Moderna presso la Middlesex University e la specializzazione in Chitarra Jazz presso la West London University, si dedica all’attività didattica, fondando e dirigendo la Modern Music Academy di Palermo.

Torna nella sua terra, con 3 appuntamenti speciali per presentare il disco di inediti “Alta Quota”, disponibile negli store fisici e digitali. 

E per l'occasione, abbiamo il piacere di averlo con noi per condividere il suo nuovo progetto e le sue emozioni.
Quindi, diamogli il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo!





"Alta Quota", un album che racchiude un periodo difficile, cosa consiglieresti a chi sta passando momenti che hai vissuto anche tu, e quale brano dedicheresti per dargli forza? 

Beh guarda... purtroppo le cose accadono in un attimo e per andar via ci mettono notoriamente un po’ di più. Pertanto mi sento di consigliare a chi si è trovato nella mia stessa situazione di dare fondo in primis alla determinazione, perché qualunque sia l’esito finale, almeno potrete dire... ci ho provato. Altro consiglio che sento di dare è di usare la passione per guarire, io credo di potere asserire che se non avessi avuto la musica con me in quei momenti bui, oggi non sarei qui a parlare con voi!

Sei al terzo disco, come si e' evoluto il tuo modo di far musica in questi anni? 

Si il primo disco da solista risale a 15 anni fa. Credo che la più grande evoluzione stia nella definizione e la personalizzazione di un suono, che faccia sì che l’ascoltatore ti riconosca dopo le prime due note! Adesso non so se ci sono ancora riuscito, ma di fatto è in questa direzione che sto lavorando. Pertanto l’evoluzione consiste anche nel lavoro di cura dei dettagli, nella diminuzione delle note, nell’aumento delle pause e negli sviluppi di un racconto in cui musica parla, dato che in questo caso mancano le parole!

Parlando di live, una realta' a te cara, un ricordo legato al tuo primo live? 

Il mio primo live risale ai concerti scolastici... Misi su la prima band con gli amici più cari e più vicini a me in quel periodo, mi feci prestare una sorta di cantina da un mio zio, e chiesi a mio padre, consiglio su che brano presentare, e lui da ottimo chitarrista e cantante, mi consiglio Eric Clapton con la sua fantastica “wonderful tonight”. Quindi non posso che avere un ricordo indelebile di bellezza allo stato puro, non dato dalla perfezione della mia prima uscita live, ma bensì, dalla assoluta ingenuità e abbattimento totale di ogni filtro “artista/spettatore”.

Hai organizzato un live benefico, come e' stata l'esperienza e cosa ti ha lasciato quel concerto? 

Ogni live è sempre un sogno che si realizza, fare un live laddove i brani sono nati ancor di più e se poi aggiungi che uno che si è fatto è stato pensato per uno scopo esclusivamente benefico, si è fatto Bingo! Cioè credo che l’arte in generale debba in qualche modo mettersi al servizio della territorio, della sua gente, non per niente la musica nello specifico nasce per fare stare bene e chi ascolta e chi la suona...

Domanda di rito, cosa consiglieresti a chi vorrebbe intraprendere la strada della musica? 

Il mio consiglio è molto semplice... Studiare all’infinito, imparare come proporsi in maniera tecnicamente adeguata, e soprattutto essere unici, altrimenti si rischia di essere “mascherati” per usare un termine caro alla guaisca acustica, da un mondo che ormai pullula di cloni e di cloni di cloni...

Fai un saluto ai lettori di Outsider 

Carissimi lettori di Outsider, se siete qui e mi leggete è perché siete degli ottimi followers, pertanto non dovete altro che continuare ad esserlo e se vi va ascoltate il mio “Alta Quota”... Grazie!

Ringraziamo di cuore Germano Seggio, e tutto il suo staff, per le bellissime parole e per avercele raccontate.
Vi invitiamo a continuare a seguirlo sui suoi canali ufficiali.
E...Buona musica a tutti!