HU: "L’ho sempre saputo che avrei voluto fare questo nella mia vita..." #MusicInterview

 


Stasera, su Rai 1 e Rai 2, alle 22.45, andrà in onda “AMASANREMO”, il programma di Amadeus per la selezione degli artisti che parteciperanno al 71 festival di Sanremo, nella categoria “Nuove Proposte”.

 Tra i giovani talenti in gara, ci sarà anche Federica Ferracuti, in arte “HU”, cantautrice, Producer e polistrumentista che presenterà, per l’appunto, il suo nuovo singolo “Occhi Niagara”; una ballata in cassa dritta tra clubbing e neo-classica, che racconta a 360 gradi il suo animo più profondo, accompagnando l’ascoltatore in un mondo elettro-pop che lentamente abbraccia il dancefloor.

Qualche giorno fa, abbiamo avuto il piacere di condividere una chiacchierata assieme, quindi buona lettura!

Ciao Federica! Hai iniziato a studiare musica all’età di 12 ma dai ufficialmente via al progetto artistico HU, nel 2016. C’è un significato specifico dietro HU? E quando hai capito invece, di voler far musica per davvero?

Ciao Outsider!

Negli anni che mi hanno separato dalla nascita del progetto HU, sono stati i miei anni di fermento adolescenziale e di prime sperimentazioni: ero principalmente una chitarrista jazz ma scrivevo le mie mezze canzoni in segreto, saltavo come strumentista dalle formazioni jazz alle cover dei Green Day ma sul fronte Cantautrice ero ancora un segreto per me stessa. 

Poi insomma, fare concerti mi ha curato l’ansia e più provavo, più avevo bisogno di stare sui palchi o in studio ad imparare.

L’ho sempre saputo che avrei voluto fare questo nella mia vita, continuo a svegliarmi tutti giorni a cannone. Per citare lo stato sociale, bruciare sempre e spegnersi mai.

Dietro Hu, c’è la passione per la cultura egizia: il giorno che ho scelto quel nome, mi stavo leggendo la storia di tutte le divinità dell’antico Egitto e ad un certo punto sbuca questo nome Hu e boom, mi sono innamorata della sua storia.

“Non è un traguardo, ma la migliore delle partenze” recita l’intro della tua caption social. Di recente, sei anche entrata nella famiglia Warner. Te lo saresti mai aspettata? Ti sei già prefissata delle tappe da raggiungere assieme?

Bella storia vero? Io a tratti non ci credo ancora. C’è stata una connessione naturale con Warner: con la mia A&R Anna c’è stato subito l’imprinting giusto.

Ma tutto questo lo devo ai miei manager: Kosmi Carlucci e Flavia Guarino.

Loro due sono i miei punti saldi: ci siamo prefissati obiettivi razionali con un animo da sognatori e fino ad oggi, ci ha portato fortuna

Warner in questo senso, ci ha abbracciato in toto.

Tra le varie tappe, nel tuo percorso musicale, c’è anche quella di Sanremo Giovani. Come mai? Hai riflettuto anche su una possibile partecipazione ad un talent, come fanno molti altri giovani?

Allora, la scelta di provare il format di Sanremo Giovani, è stata consapevole. Parlando con il mio team sulle varie prospettive progettuali è uscito fuori il discorso e mi sono buttata a capofitto con un “Ok, ci sono, proviamoci”.

Sono sempre un po’ control freak su tutto e dopo un po’ di anni di rodaggio, ho imparato ad essere sincera con me stessa.

Un palco televisivo, è una responsabilità e mi sono sempre promessa di farci un salto solo quando mi sarei sentita pronta, o meglio, a fuoco.

I talent credo che siano una grande opportunità di crescita personale, artistica ed è potenzialmente un acceleratore con una visione prospettica di posizionamento lavorativo, tuttavia non volevo per me stessa un percorso di crescita legato alla tv, ma volevo arrivare ad un palco televisivo, quando avrei trovato il mio centro artistico.

Proprio a Sanremo Giovani, ti presenti con “Occhi Niagara”, una ballata tra clubbling e neo-classica. Com’è nato il brano? E’ il classico pezzo scritto anni fa e tirato fuori dal cassetto al momento giusto oppure è nato in questi mesi di lockdown?

Ed ecco qui le ragioni della mia scelta, con la domanda precedente ho già una mezza risposta: sono orgogliosa e molto felice che il mio brano sia passato in gara.

Non me lo sarei mai aspettata, proprio perché so che, per citarvi, mi sentivo un po’ un’outsider; ma il brano l’ho scritto in 15 minuti piano e voce a stream of consciousness, non troppo tempo fa, prodotto in altrettanto poco tempo e poi risistemato a meno di una settimana delle consegna per Sanremo.

Antonio Polidoro del Blap studio ha curato la voce e Simone Privitera ha fatto la sua magia con la sua add prod.

Comunque è nata prima del lockdown, quasi profetica viste le giornate eterne passate sul divano (però senza fare schifo eh!).

In questi mesi sei uscita anche con “Neon”, con un bel dito medio in copertina. E’ una frecciatina a qualcuno o qualche avvenimento in particolare? O voleva essere una sorta di trasgressione?

Quella dell’artwork è una lunghissima storia ma per riassumere: è una frecciatina evergreen. Il pezzo l’ho scritto per una persona a cui tengo molto, ma l’artwork è dedicato ad un’altra persona. Sono due frecce che vanno in direzioni diverse: un dito medio è verso me stessa, l’altro è per una stronza.

A proposito di lockdown, per te che ami fare musica e suonare in giro per l’Italia, com’è il fatto di avere così tanti divieti e limitazioni? con club chiusi annessi? Come cerchi di colmare questo vuoto?

È stato una botta ma come un po’ si vede, ferma non ci so stare.

Ho pensato un “hey, chissà quanti artisti sono rimasti a casa a metà lavori di produzione o chi stava per iniziare o chi vorrebbe iniziare ma non sa come si fa” = nasce HAUS con Andrea Moretti (Graphic Designer, 3d Render e Comunication) ed è un format di lezioni in streaming gratuite di produzione che facevo nel weekend ogni sabato e ogni domenica: dalla logica delle DAW e del mixer, tutta la parte di processing e audio effect insomma, come ragionare dinamicamente sulla timeline del brano, come registrarsi, come prodursi con strumenti basic.

Si è creata una community incredibile!

E non vedo l’ora di ripartire con quel progetto aggiungo!

poi comunque sono a cannone per i concerti: non vedo l’ora che tutto riparta ma per ora mi prendo questo tempo come oro per produrre, studiare, provare.

Nella speranza, di tornare presto tutti sotto un palco, con la musica a palla e tanta spensieratezza...Ti andrebbe di fare un saluto ai nostri lettori di Outsider?

Ciao Amici di Outsider, vi aspetto sotto cassa! 


Ringraziamo HU e tutto il suo staff per la disponibilità e gentilezza. 

Vi invitiamo a seguirla nei suoi socials ufficiali e...

Buona musica a tutti!