ROVERE: "Siamo affezionati un po’ a tutti i ricordi legati al tour..." #Interview

 

Ciao a tutti!

Quest'oggi con noi ci sarà una band speciale che con la loro musica ci farà fare il giro del mondo, seduti nelle nostre comode poltrone, ma che nello stesso tempo porterà una ventata di energia positiva!

"Mappamondo", è il loro nuovo singolo, che vi consigliamo di ascoltare! 

Diamo il nostro più caloroso benvenuto ai Rovere...

E iniziamo!


Partiamo dal titolo del vostro ultimo singolo 'Mappamondo' e viaggiare in generale, argomento molto presente nelle vostre canzoni, se poteste fare una full immersion nel mondo musicale e vivere di musica per un anno in qualsiasi parte del mondo, dove sarebbe e perché? 

Probabilmente ciascuno di noi cinque risponderebbe in maniera completamente diversa a questa domanda, che è poi un po’ il bello di far musica tra di noi, siamo diversissimi e trovare il punto d’incontro è sempre una sfida.

Sono abbastanza sicuro qualcuno risponderebbe “in italia”, qualcuno “londra”, qualcuno “in giro per l’Africa”... io (Nelson) direi agilmente “Stati Uniti”, a patto di poterli girare tutti, magari in camper, per poter respirare la loro aria country... anche se probabilmente una volta tornati saremmo costretti ad aggiungere un banjo e un’armonica a bocca alla formazione.

Come nascono le vostre canzoni e c'è un posto speciale o un po' atipico rispetto al classico studio di registrazione in cui riuscite a trovare l'ispirazione più facilmente? 

In questi pochi anni ci è capitato di scrivere un po’ ovunque.

Chiaramente ognuno di noi in casa propria trova quiete e intimità, fondamentali per scrivere, infatti anche durante la prima quarantena siamo riusciti ad andare avanti con la scrittura, rafforzando l’indipendenza dei singoli lato scrittura. Però la cosa che in assoluto ci piace di più è scrivere tutti insieme e appunto, l’abbiamo fatto un po’ in tutti i posti dove di solito una band finisce a scrivere... dai camerini dei tour, al furgone, alla casa in montagna, alla casa in città, allo studio, alla sala prove. 

Saremo banali ma il posto dove forse scriviamo meglio è lo studio del nostro fonico, Eddy di MuxLand, posto in cui abbiamo scritto parte e prodotto interamente il nostro primo disco. Di recente, per ritrovare quelle vibes, un po’ perse per colpa della distanza e del periodo alienante m, abbiamo infatti deciso di tornare a scrivere la.

Avete pubblicato anche un fumetto, com'è nata l'idea di questo progetto e se doveste scegliere 3 delle vostre canzoni per rappresentare e creare una colonna sonora per il libro, quali sarebbero? 

È stata la casa editrice a contattarci.

A noi l’idea è piaciuta subito, dava l’occasione di dare nuova vita a tre delle nostre canzoni e sopratutto di dargli un terzo punto di vista, dopo il nostro e quello dell’ascoltatore, quello del fumettista, con la sua interpretazione.

È stato super interessante ed emozionante leggere le storie nate dall’ascolto dei nostri pezzi.

Se dovessimo ripetere un’esperienza del genere però sarebbe da fare sulle canzoni che stiamo scrivendo ora, assolutamente top secret... siamo in fissa.

Cosa vi manca di più del suonare live e dei tour, c'è un ricordo divertente di quell'esperienza o a cui siete particolarmente affezionati? 

Siamo affezionati un po’ a tutti i ricordi legati al tour, anche a quelli negativi, che ora data la situazione ci sembrano veramente ridicoli. Le 40/50 date che abbiamo fatto son state anche le nostre prime date...

Abbiamo sperimentato tutto per la prima volta e siamo cresciuti passo passo ma necessariamente in velocità. I furgoni, gli hotel, il cibo, lo stare insieme... ci manca tutto.

Ci manca il calore del pubblico e il vedere che la tua musica è in qualche modo davvero arrivata a qualcuno. Ci manca la concretezza del tour, la fatica e l’appagamento che ti sa dare.

Speriamo di poter tornare presto a scorrazzare per l’Italia!

'Senti il tempo che passa, dentro questa tua bolla di plastica' frase della vostra canzone 'Peter Pan', immaginate di dover essere voi rinchiusi in una bolla di plastica e restare bloccati in un era musicale specifica senza crescere, come Peter Pan appunto, quale scegliereste? 

Anche qui, forse ancora di più rispetto alla prima domanda, ti risponderemmo tutti in maniera completamente diversa.

Per quanto mi riguarda vorrei rimanere bloccato tra le chitarre elettriche di Green Day, Sum41 e Blink 182... ma capisco sia poco affascinante.

Potreste fare un saluto ai lettori di Outsider e tutti i vostri fans che stanno leggendo quest'intervista?

Grazie a tutti i lettori di Outsider per aver letto l’intervista e speriamo di vederci presto ad un concerto!

Grazie ai Rovere e a tutto il loro staff per la gentilezza. 

Infine vi invitiamo a seguirlo sui loro socials ufficiali e a supportare il loro bellissimo progetto! 

Buona musica a tutti!