ALBERTO: "Con la passione per la musica ci sono nato." #Interview

 


Classe 1996, Alberto Spataro è un cantautore e produttore musicale.

Nel 2017 si diploma in “EDM production” presso l’instituito San di Milano, avvia la sua carriera nel mondo della musica elettronica con lo pseudonimo “Kuazo” e lavora alla produzione di brani per differenti artisti italiani.

Nel 2019 decide di assecondare il suo bisogno di mettersi a nudo, dando vita al suo progetto cantautorale “ALBERTO”, dove musica, moda e cinema sono sfere fondamentali di questo suo nuovo percorso.

Il 22 Giugno, su tutte le piattaforme digitali, è uscito “ANSIA”, il suo nuovo singolo prodotto da Believe.

Proprio in quest’occasione, abbiamo deciso di scambiare due chiacchiere con lui!

Di seguito la nostra intervista!

Ciao Alberto! Dunque, com’è nata questa passione per la musica? che esigenza ti ha spinto ad “abbandonare”, o comunque mettere da parte, i panni di Kuazo e dedicarti a te semplicemente? 

Ciao ragazzi, è un piacere parlare con voi! 

Com’è nata questa passione? Non so dirvi con precisione, posso dirvi solo che da piccolissimo, sul passeggino, sapevo già a memoria “Volare” di Domenico Modugno, quindi possiamo dire che con la passione per la musica ci sono nato.

Ovviamente, come ogni cosa, questa mia esigenza si è evoluta nel tempo, diciamo che nutrivo il bisogno di creare oltre che ascoltare.

Il passaggio da “Kuazo” ad “ALBERTO” è stato del tutto naturale, mi è capitato improvvisamente di avere l’esigenza di comunicare quello che sentivo e non solo tramite la musica, questo sicuramente mi ha dato modo di essere maggiormente capito, non del tutto, ma è un passo avanti.

 Il progetto “ALBERTO” è partito nel 2019 e coinvolge il mondo della musica ovviamente, della moda e del cinema…qual è stato il filo che ha permesso di legare questi tre mondi, in uno solo, musicalmente parlando? 

Sai, oggi l’estetica è un fattore da tenere in considerazione, riuscire ad avere un identità non è semplice ma se ci si riesce è un arma in più.

Mi piaceva l’idea di incastrare questi 3 mondi, perchè comunque si appartengono l’un l’altro, riescono a comunicare sempre qualcosa, quindi l’obiettivo è sempre lo stesso: trasmettere emozioni sotto ogni forma.

Nel mio progetto ideale si girano dei cortometraggi connessi ai pezzi, che riescano ad attrarre il pubblico, non il solito videoclip ma arte pura esule da ogni forma tipica.

 Il 22 Giugno, è uscito il tuo nuovo singolo “Ansia”. Un titolo molto forte e molto usato nel linguaggio comune. Ti va di parlarcene? Com’è nato?

Quale anno migliore se non questo per uscire con un titolo del genere? 

Questo pezzo in realtà nasce in modo molto semplice, una scrittura lineare senza una particolare direzione, tutto il lavoro è stato fatto sulla base, ho ricercato suoni che potessero suscitare quel mood nell’ascoltatore il tutto accompagnato da una una parte visiva che condividesse lo stesso obiettivo.

In realtà il pezzo parla sì di ansia ma anche di molto altro, di amore, di violenza e di gentilezza. Tutto è definito dall’ultima parte del brano, quella solo piano, li si capisce davvero il messaggio che voglio comunicare.

 “Ansia” parla di un amore malato, tossico. Narra di qualche relazione personale? O di qualcosa che hai vissuto indirettamente? Per non ritrovarsi in ansia perenne, sia in amore che nella vita, secondo te come si dovrebbero affrontare certe situazioni? 

Tutto ciò che scrivo ha delle influenze personali che poi ovviamente vengono romanzate.

Il periodo passato (per ovvi motivi) non mi ha fatto vivere tante esperienze, quindi posso dirti che in questo caso ho utilizzato l’immaginazione come punto di forza.

Scrivere una storia non è mai facile ma non viverla lo rende ulteriormente complicato.

Devo dire che nonostante tutto sono soddisfatto del risultato, sono riuscito a scrivere ciò che pensavo, sembra banale ma vi assicuro che non lo è.

Ansia, che termine abusato, l’ansia a volte può esserti amica altre ucciderti, bisogna conoscerla e riconoscerla, questo è l’unico modo per poterla controllare, altrimenti si viene sopraffatti.

Ci tengo a dire che l’argomento è molto delicato, non tutti la viviamo allo stesso modo quindi il mio parere può essere utile o meno.

Improvvisamente, se dovessi svegliarti nel corpo di un altro, proprio come canti nel tuo pezzo…nel corpo di chi ti vorresti svegliare? E perchè?

Mogol, senza ombra di dubbio Mogol, vorrei passare 5 minuti dentro la sua testa per guardare il mondo attraverso i suoi occhi, per capire cosa pensa ma soprattutto come lo pensa, poesia pura, arte incondizionata, vera, reale.

Il perchè? Perchè, a mio modesto parere, è l’autore più grande di tutti i tempi.

Dopo “Ansia”, ci sarà il rilascio di qualche altro singolo? Insomma, hai in serbo qualcosa?

Attualmente sono in fase di scrittura e creazione, molti pezzi sono già pronti che aspettano solo di essere ascoltati ma ancora dobbiamo dargli un identità visiva.

Io, Espresso Studio e Fabrizio Milazzo stiamo lavorando come matti per riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile sotto tutti i punti di vista quindi sì, ne vedremo delle belle!

 Infine, ringraziandoti per la chiacchierata…ti andrebbe di fare un saluto ai nostri lettori di Outsider?

Grazie sempre a voi, per il lettori mi sento di dire che “Outsider” è uno stile di vita, bisogna sempre seguirlo!

Saluto tutti con un arrivederci, perchè ci risentiremo prestissimo e parleremo di molto altro.

Infine vi invitiamo a seguirlo sui suoi socials e ... Buona Musica a tutti!