"La batteria è un istinto naturale." #AmedeoMarci

" La batteria invece è stato un istinto naturale, e la musica è arte e nell'arte tutto è soggettivo, astratto e profondamente emotivo."

Essere un musicista è uno stile di vita,vivere al ritmo di quello strumento tanto amato, di quella musica che riesce a farti vivere momenti indimenticabili, sia nel bene, che nelle difficoltà.

Grazie ad Amedeo, giovane batterista, ma con già tante esperienze alle spalle, vedremo il mondo con gli occhi di chi la musica la vive, giorno per giorno, tra il talento e il lavoro che c'è dietro.

Una chiaccherata fra amici un po' speciale.

Tante parole in più quest'oggi non servono, bastano quelle sincere del nostro artista, per farci emozionare, quindi incominciamo immediatamente... Pronti? 


Come è nata la tua passione per la musica e la batteria? 

Non saprei indicare con precisione un momento in cui tutto è iniziato. 
Ricordo che da bambino ascoltavo gli Articolo 31, e Vasco Rossi. Mi piaceva canticchiare le loro canzoni, le trovavo divertenti pur non cogliendone il significato!

Per la prima comunione mi regalarono un lettore mp3, ma aldilà degli artisti precedentemente citati non avevo musica con cui riempirlo, così i dischi di mio padre mi aiutarono a colmare i byte vuoti e ben presto conobbi Bon Jovi, Iron Maiden, Guns 'N' Roses, Yngwie Malmsteen e molti altri.

Dopo un primo impatto con la musica iniziai ad affinare pian piano la mia personalità musicale: l'Hip Hop è stato il primo genere che mi ha preso davvero, anche il Rock ha avuto un forte ascendente, mentre il Funk, il Metal, il Prog e tutto il resto sono arrivati con l'adolescenza.

La batteria invece è stato un istinto naturale.

Mio nonno, pur non avendolo praticamente conosciuto, faceva il musicista e suonava nelle big band Jazz come batterista. 
Erano anni d'oro per la musica, ebbe la fortuna di girare il mondo e nel mio DNA, credo ci sia pure qualcosa di suo.
A 9 anni i miei genitori mi chiesero se mi piacesse fare qualcosa nel tempo libero: 
risposi che mi sarebbe piaciuto suonare uno strumento, per cui dopo una breve indecisione tra il violino e la batteria, scelsi la seconda.

Inizialmente era solo un hobby, una passione e una valvola di sfogo.

Col passare degli anni la passione per il mio strumento divenne sempre più viscerale e a 17 anni capii che suonare era tutto ciò che intendessi fare nella vita.

La musica e la batteria oggi sono fondamentali per me, le sto trasformando in una professione e sono diventate più essenziali dell'ossigeno!

Quali sono i batteristi che ti hanno spinto ad iniziare a suonare e a cui ti ispiri? 

Il primo amore è stato Chad Smith!
Sono da sempre un fan dei Red Hot Chili Peppers e in lui trovavo grande energia e forse è anche la fisicità che colpisce, nella figura del batterista.

La maturazione mi ha portato ad ascoltare altri generi, altri artisti e con essi altri batteristi, tra i tanti che ammiro, per esempio: Larnell Lewis, Benny Greb,  Steve Jordan, Travis Barker, e in genere i grandi della batteria.

Dai loro puoi imparare moltissimo, ascoltare i dischi dei maestri è fondamentale per accrescere il proprio drumming.

Solo un paio di giorni fa ho acquistato 3 nuovi dischi di Max Roach, Billy Cobham e i Weather Report: sensazionali!

Una canzone per attirare la tua attenzione che elementi principali deve avere? 

Dipende. Da batterista ci si aspetta che dia immediata attenzione al groove, e in effetti una ritmica solida spesso può fare la differenza, però la musica è arte e nell'arte tutto è soggettivo, astratto e profondamente emotivo.

La mia è più una sensazione di stomaco: a volte basta che un accordo, una frase del testo, l'atmosfera mi prendano istintivamente e non riesco più a togliermi dalla testa ciò che ascolto.

È una sensazione particolare, spesso una canzone può darmi quasi dipendenza e finisco con l'ascoltarla ossessivamente.

Di recente mi è successo ascoltando Anesthetize dei Porcupine Tree. Il sound di Steven Wilson e compagni mi ha completamente trasportato in un altra dimensione!

Quali sono state l'esperienze più belle legate alla tua passione?   

I momenti che ricordo più piacevolmente sono tanti per fortuna!

Studio alla Lizard di Torino, l'accademia musicale, e recentemente ho raggiunto la lode nell'ultimo esame con l'autore del metodo didattico in commissione.

Lo scorso anno con i Burning Phoenix ho avuto l'onore di suonare insieme a Roberto Tiranti: condividere il palco con artisti del suo calibro è unico!
Poi le aperture dei concerti per Kaos One, Louis Dee e Willie Peyote insieme ai Cuccioli Morti.

Oppure quando ho iniziato a collaborare con Tuscany Drumsticks: per un batterista 
trovare finalmente il giusto paio di bacchette è come trovare una parte di se stessi. 

Sono artigiani che lavorano con grande passione, è bello scoprire simili realtà nel proprio paese e per questo la collaborazione si è estesa a Neverland Recordsl'etichetta indipendente in cui lavoro a Genova.
    
Che caratteristiche deve avere, secondo te un buon batterista, per essere tale? 

Potrei dire che lo studio, la tecnica, la precisione e la cura dei dettagli sono importanti, specie se si punta a raggiungere alti livelli, ma non sono tutto. 
Senza trasporto, musicalità e naturalezza anche il migliore vale poco!

E infine, cosa consiglieresti a chi come te vuole intraprendere la tua stessa strada?

Parafrasando Felix Baumgartner, siate il limite di voi stessi.

Non esistono risultati inarrivabili o traguardi irraggiungibili se dalla vostra avete perseveranza, pazienza e forza di volontà.

Allenatevi più che potete, ascoltate tutto ciò che potete e suonate ogni volta che ne avete l'opportunità.

Siate positivi: nessuno è nato grande, tutti hanno dovuto allenarsi per diventare qualcuno e i periodi difficili, le porte in faccia e i momenti di sconforto capitano a tutti.

Non arrendetevi mai, credeteci sempre e dateci dentro: quando arriverà il vostro momento sarete pronti!

Ringraziando il nostro batterista, per i preziosi consigli e aver condiviso con tutti noi il suo percorso musicale, fatto fino ad ora, vi auguriamo di vedere il mondo con gli occhi della musica, senza mai perdere la voglia di credere nel proprio sogno.

Buona Musica a tutti!