Oggi con noi avremo un giovane cantautore bellunese, che ama trasmettere emozioni con i suoi brani.
Lui è ALE ICE e si racconterà, e ci trasporterà nel suo mondo.
Quindi chi meglio di lui per iniziare questo viaggio?
Diamogli il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo!
Iniziamo dagli inizi, c'è un ricordo in particolare che ha ti ha fatto capire che la musica è la tua strada?
Più che altro è il ricordo di una sensazione.
Quando ero piccolo cantavo molto per cercare di non pensare ai problemi familiari; questo mi faceva sentire spensierato, liberava la mente da tutto e mi dava serenità. Lì ho capito che volevo far musica per stare bene.
"Prendimi la mano", cosa vorresti trasmettere con il tuo brano e come vorresti che sia percepito da chi lo ascolta?
“Prendimi la mano” è un racconto di un mio periodo di vita, è una pagina di diario. Quindi è stata una confessione, quando ti confessi non sai cosa potresti trasmettere, stai solo cercando di toglierti un peso. Penso che comunque qualcuno potrebbe rispecchiarcisi. Mi piacerebbe che questo brano riuscisse a far passare il messaggio di speranza e dell’avere il coraggio di contare su se stessi.
"Nato fuori tempo", collegandoci al tuo secondo brano. Se dovessi viaggiare nel tempo, in che epoca vivresti e vorresti fare musica?
Gli anni Venti mi affascinano molto, ma non avrei potuto fare musica, non sarei stato all’altezza delle voci dell'epoca. La scrittura mi affascina molto, ma probabilmente avrei voluto dipingere. Essere un pittore in Francia negli anni Venti... Dai, non vedo vita più bella!
Un saluto a tutti i lettori di Outsider.
Salutandolo e ringraziando lui e tutto il suo staff per la disponibilità e gentilezza, vi auguriamo...
Buona musica a tutti!