Ciao a tutti!
Quest'oggi siamo liete di avere con noi un'artista che seguiamo e conosciamo dai suoi precedenti progetti, fino ad arrivare alla sua rinascita.
Lui è Michael Sacchi, in arte "Ibrido", incentrando la sua musica sulle emozioni che si provano, che prova e sull'essere se stesso con brani autobiografici.
Insieme in questo suo progetto ci sono Giacomo alla chitarra e Riccardo alla batteria.
Dopo questa breve presentazione, diamogli il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo!
Ciao Michael! Partiamo da questo cambio d’identità.
Qual è stata la necessità di questo cambiamento? Come descriveresti il progetto “Ibrido”?
Ciao!
La necessità del cambiamento è racchiusa nel termine stesso di “Ibrido”: era da anni che mi sentivo come diviso in due. Il “Michael che avrei voluto essere” e quello con tante incertezze e con la paura di osare; ma poi, alla fine, impari che con le paure devi conviverci.
Sono una persona incredibilmente malinconica, spesso vorrei rivivere il passato ed altrettante volte avrei una forte esigenza di capire come evolvere il mio futuro.
Con Ibrido voglio mettere a nudo il mio vissuto. Le mie canzoni sono tutte autobiografiche e decisamente introspettive: possono non essere capite al primo ascolto, per questo permettono a chi le scopre di interpretarle e renderle proprie.
Probabilmente qualcuno ha avuto modo di notare sui social che nel mio progetto non sono totalmente da solo, con me suonano due ragazzi, Giacomo alla chitarra e Riccardo alla batteria.
Loro seguono il progetto non solo nella situazione live ma anche per quanto riguarda il “dietro le quinte”: una sorta di grande famiglia.
Cosa accumuna Michael ed Ibrido?
Michael ed Ibrido sono due grandi sognatori, ecco cosa li accomuna.
Hanno personalità opposte ma che in qualche modo si attraggono. Nella vita di tutti i giorni sono una persona incredibilmente timida, mentre sul palco riesco a trasformare quella timidezza in energia pura. Credo però che senza quella “sensibilità”, molto probabilmente, non riuscirei a scrivere le canzoni che faranno presto parte del mio repertorio.
Il tuo nuovo singolo si chiama “Ti passo a prendere alle 3”. Raccontaci di più del pezzo.
“Ti passo a prendere alle 3” descrive a pieno la società in cui viviamo, fatta di maschere e falsi ideali. Questo fondamentalmente ci porta ad allontanarci da noi stessi e, come sostengo nel brano, è solamente di notte che riesci a capire chi sei veramente. Quando il mondo è fermo, quando il mondo dorme.
Ha una copertina particolare. Cosa ti ha spinto in quella direzione? A posto, magari della solita foto posata?
Questo volta volevo vedermi ritratto in una forma e contesto diversi, non la solita foto.
Ho deciso di contattare il mio amico fumettista Samuele Scolari e di dargli carta bianca sulla realizzazione dello stesso.
L’unica richiesta che gli ho fatto è stata quella di ambientare il tutto in un posto che ho particolarmente a caro.
Bettola è il paese dove sono nato e dove ho i ricordi migliori, ma è anche il posto in cui mi sento davvero me stesso e dove riesco a comporre senza filtri.
Il videoclip di “Ti passo a prendere alle tre”, è adattato ai tempi della quarantena.
È un insieme di varie clip dei tuoi sostenitori. Il risultato è proprio quello che speravi? Coinvolgere più gente possibile, distogliendoli magari dallo stress di questo periodo?
Esattamente. La quarantena ha messo a dura prova tutti quanti. Chi più di altri.
Ho avuto io stesso momenti di incertezze e momenti in cui sentivo la musica parecchio distante, è l’effetto dell’isolamento d’altronde.
È per questo che è importante stare uniti a discapito della distanza e, anche se piccolo, ho cercato di dare il mio contributo.
Siamo stati in grado di abbattere queste barriere.
Il videoclip con appunto tutte le persone che ci seguono uscirà ufficialmente il 1 maggio, mentre il venerdì dopo, cioè l'8 maggio, uscirà il videoclip ufficiale!
Speriamo vi piacciano.
Cosa vorresti dire a tutte le persone che hanno partecipato al videoclip?
Sicuramente di trasformare in oro le opportunità che la vita ci sta dando. È dal buio totale che ci si rialza più forti di prima.
Se avete sogni, rincorreteli. Purtroppo ci sono tante stazioni ma pochi sono i treni che passano. Bisogna agire, qui e ora.
E grazie, mille volte grazie.
Nuova musica in arrivo? A cosa stai lavorando?
C’è tanto materiale nel cassetto. Al momento sto ampliando la lista di inediti essendo per l’appunto in una situazione che non mi permette di fare altro.
Cerco di arrangiare i brani con i miei soci a distanza anche se non sempre è fattibile. Non appena finirà tutto ci sarà da rimboccarsi le maniche e pedalare parecchio.
Ho un programma da rispettare e di cui non posso accennare altro, l’unica cosa certa è che le novità non verranno a mancare.
Infine, ti andrebbe di fare un saluto ai nostri lettori di Outsider?
Ringrazio Outsider e mando un abbraccio virtuale a tutti i lettori.
Non smettete di sognare gente, mai.
Ringraziamo Micheal per la disponibilità e gentilezza, vi invitiamo, infine a seguire il progetto sui socials e...
Buona musica a tutti!
Quest'oggi siamo liete di avere con noi un'artista che seguiamo e conosciamo dai suoi precedenti progetti, fino ad arrivare alla sua rinascita.
Lui è Michael Sacchi, in arte "Ibrido", incentrando la sua musica sulle emozioni che si provano, che prova e sull'essere se stesso con brani autobiografici.
Insieme in questo suo progetto ci sono Giacomo alla chitarra e Riccardo alla batteria.
Dopo questa breve presentazione, diamogli il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo!
Ciao Michael! Partiamo da questo cambio d’identità.
Qual è stata la necessità di questo cambiamento? Come descriveresti il progetto “Ibrido”?
Ciao!
La necessità del cambiamento è racchiusa nel termine stesso di “Ibrido”: era da anni che mi sentivo come diviso in due. Il “Michael che avrei voluto essere” e quello con tante incertezze e con la paura di osare; ma poi, alla fine, impari che con le paure devi conviverci.
Sono una persona incredibilmente malinconica, spesso vorrei rivivere il passato ed altrettante volte avrei una forte esigenza di capire come evolvere il mio futuro.
Con Ibrido voglio mettere a nudo il mio vissuto. Le mie canzoni sono tutte autobiografiche e decisamente introspettive: possono non essere capite al primo ascolto, per questo permettono a chi le scopre di interpretarle e renderle proprie.
Probabilmente qualcuno ha avuto modo di notare sui social che nel mio progetto non sono totalmente da solo, con me suonano due ragazzi, Giacomo alla chitarra e Riccardo alla batteria.
Loro seguono il progetto non solo nella situazione live ma anche per quanto riguarda il “dietro le quinte”: una sorta di grande famiglia.
Cosa accumuna Michael ed Ibrido?
Michael ed Ibrido sono due grandi sognatori, ecco cosa li accomuna.
Hanno personalità opposte ma che in qualche modo si attraggono. Nella vita di tutti i giorni sono una persona incredibilmente timida, mentre sul palco riesco a trasformare quella timidezza in energia pura. Credo però che senza quella “sensibilità”, molto probabilmente, non riuscirei a scrivere le canzoni che faranno presto parte del mio repertorio.
Il tuo nuovo singolo si chiama “Ti passo a prendere alle 3”. Raccontaci di più del pezzo.
“Ti passo a prendere alle 3” descrive a pieno la società in cui viviamo, fatta di maschere e falsi ideali. Questo fondamentalmente ci porta ad allontanarci da noi stessi e, come sostengo nel brano, è solamente di notte che riesci a capire chi sei veramente. Quando il mondo è fermo, quando il mondo dorme.
Ha una copertina particolare. Cosa ti ha spinto in quella direzione? A posto, magari della solita foto posata?
Questo volta volevo vedermi ritratto in una forma e contesto diversi, non la solita foto.
Ho deciso di contattare il mio amico fumettista Samuele Scolari e di dargli carta bianca sulla realizzazione dello stesso.
L’unica richiesta che gli ho fatto è stata quella di ambientare il tutto in un posto che ho particolarmente a caro.
Bettola è il paese dove sono nato e dove ho i ricordi migliori, ma è anche il posto in cui mi sento davvero me stesso e dove riesco a comporre senza filtri.
Il videoclip di “Ti passo a prendere alle tre”, è adattato ai tempi della quarantena.
È un insieme di varie clip dei tuoi sostenitori. Il risultato è proprio quello che speravi? Coinvolgere più gente possibile, distogliendoli magari dallo stress di questo periodo?
Esattamente. La quarantena ha messo a dura prova tutti quanti. Chi più di altri.
Ho avuto io stesso momenti di incertezze e momenti in cui sentivo la musica parecchio distante, è l’effetto dell’isolamento d’altronde.
È per questo che è importante stare uniti a discapito della distanza e, anche se piccolo, ho cercato di dare il mio contributo.
Siamo stati in grado di abbattere queste barriere.
Il videoclip con appunto tutte le persone che ci seguono uscirà ufficialmente il 1 maggio, mentre il venerdì dopo, cioè l'8 maggio, uscirà il videoclip ufficiale!
Speriamo vi piacciano.
Cosa vorresti dire a tutte le persone che hanno partecipato al videoclip?
Sicuramente di trasformare in oro le opportunità che la vita ci sta dando. È dal buio totale che ci si rialza più forti di prima.
Se avete sogni, rincorreteli. Purtroppo ci sono tante stazioni ma pochi sono i treni che passano. Bisogna agire, qui e ora.
E grazie, mille volte grazie.
Nuova musica in arrivo? A cosa stai lavorando?
C’è tanto materiale nel cassetto. Al momento sto ampliando la lista di inediti essendo per l’appunto in una situazione che non mi permette di fare altro.
Cerco di arrangiare i brani con i miei soci a distanza anche se non sempre è fattibile. Non appena finirà tutto ci sarà da rimboccarsi le maniche e pedalare parecchio.
Ho un programma da rispettare e di cui non posso accennare altro, l’unica cosa certa è che le novità non verranno a mancare.
Infine, ti andrebbe di fare un saluto ai nostri lettori di Outsider?
Ringrazio Outsider e mando un abbraccio virtuale a tutti i lettori.
Non smettete di sognare gente, mai.
Ringraziamo Micheal per la disponibilità e gentilezza, vi invitiamo, infine a seguire il progetto sui socials e...
Buona musica a tutti!