THE SUN: "La musica può essere un ineguagliabile strumento di diffusione di speranza" #MusicInterview


"La musica può essere un ineguagliabile strumento di diffusione di speranza"

Già il nome del nostro angolo di mondo, per farvi capire chi avremmo con noi, è un grande indizio.
Stiamo parlando di una band che con la propria musica porta Luce, Energia, Forza e Magia, e con i
loro testi arrivano al cuore.
Sono usciti recentemente con il loro nuovo singolo "Lettera da Gerusalemme", un brano che vi farà emozionare!
Loro sono i The Sun e con noi, in rappresentanza avremo Gianluca Menegozzo.
Chi meglio di lui può trasportarci in questo bellissimo viaggio a cuore aperto?
Diamogli il nostro più caloroso benvenuto e iniziamo!

Partiamo parlando del vostro nuovo singolo, "Lettera da Gerusalemme", come avete vissuto la realizzazione del brano? Cosa avete provato al primo ascolto e nel giorno dell'uscita?
Speciale anche per essere Giovedì Santo.

La scrittura e la composizione di ogni brano é sempre una piccola magia. Anche per quanto riguarda la scrittura di "Lettera da Gerusalemme" é stato così. La canzone é nata in una giornata di agosto (2019). É incredibile se pensiamo al fatto che questo brano rappresenta in pieno il tempo di incertezza, di dolore e di grandi perdite umane e spirituali oltre che economiche che stiamo vivendo, pur essendo stato scritto 8 mesi fa. Veniamo ora alla scrittura vera e propria.
Il metodo usato da Francesco che é il principale autore di tutti i testi, prevede una fase di meditazione e preghiera durante la quale lo Spirito soffia e ispira in modo chiaro e limpido. Così può succedere che un'intuizione, una visione o un pensiero si trasformino presto in parole e musica.
In particolar modo l'emozione é stata grande nella fase di orchestrazione del brano. Mi ricordo perfettamente che ero in studio assieme a Francesco e a Maurizio Baggio, il nostro produttore artistico. Sentire quegli archi che risuonavano insieme alle chitarre acustiche é stato come vivere una piccola porzione di paradiso. Poi una volta conclusa la canzone, abbiamo capito subito che questo brano conteneva in sé qualcosa di potentissimo e speciale: un dono, una carezza, una sensazione che non si può descrivere. Il fatto poi che la canzone sia stata pubblicata il giovedì santo, dà un senso di completamento a questa storia: la storia di chi si é donato totalmente, ha dato la vita per noi e la dona ogni giorno. Lo ha fatto, lo fa e lo rifarebbe.

"Perchè per te darei tutto quello che ho",
Qual è la prima persona a cui pensate cantando questa frase, tratta da "Lettera a Gerusalemme"?
C'è stato un momento in cui avete dato tutto per qualcosa di importante, e poi siete rimasti delusi dal "finale"? Come l'avete superata?

Con la frase "per te darei tutto quello che ho" non si può che pensare a Gesù Cristo e successivamente a tutti coloro che nel suo nome e nel nome dell'amore più grande, hanno donato, nel corso della storia dell'umanità, la loro vita per i fratelli più deboli, per i bisognosi, per i malati e per gli ultimi.
Certamente ci é successo di aver dato tanto ed esserci messi nelle mani del Signore più volte nel corso della nostra carriera di persone, di artisti e musicisti. Alle volte abbiamo avuto momenti di grande sconforto e di delusione nel vedere che le cose non andavano come ci saremmo aspettati. Ma queste sofferenze erano dovute al fatto che pensavamo ed agivamo seguendo i nostri tempi che spesso non sono i tempi di Dio. É infatti successo che dopo una grande delusione, un disegno più grande si sia prospettato all'orizzonte. Cose che non avevamo immaginato e situazioni a cui non avevamo pensato. Ma per vedere oltre la nostra umana prospettiva ci vogliono perseveranza e fede. Una fede che va oltre il "qui e ora", va oltre i nostri calcoli e le nostre piccole storie. Se si guarda alle sconfitte e ai fallimenti con gli occhi nuovi della fede, si può scorgere l'alba di un giorno migliore. Non facile da fare ma sicuramente illuminante, aiutati anche dall'accompagnamento e dalla saggezza dei nostri padri spirituali e dei tanti amici sacerdoti.

Avete una grande carriera alle vostre spalle, e altrettanto avanti a voi.
Se doveste scegliere tre brani, legati, uno al passato, uno al presente e all'altro al futuro, quali sarebbero e perché?

Per rispondere in maniera esaustiva a questa domanda c'è bisogno di raccontare un pò la nostra storia. Il nostro percorso di band si divide in due parti principali: una prima parte, dal 1997 al 2007 dove come "SUN EATS HOURS" abbiamo prodotto numerosi dischi in inglese e calcato oltre 400 palchi in 12 stati oltre all'Italia, arrivando fino in Giappone. Un periodo di bella gioventù, di grandi viaggi e importanti traguardi, segnato però nella sua parte finale da una disarmante superficialità oltre che l'uso e l'abuso di alcol e droghe. Tutti questi elementi uniti alla mancanza di bene e di sincerità tra di noi, ci hanno portato sull'orlo del precipizio, arrivati al quale abbiamo necessariamente dovuto svoltare con le nostre vite. Qui comincia la nostra seconda vita, dopo una fase di grande crisi e di rinascita che é durata dal 2007 al 2010. Da qui in poi come "THE SUN" abbiamo prodotto quattro album di lingua italiana, fatto oltre 400 eventi e rivoluzionato la nostra vita e quella di tante altre persone del nostro entourage. 
Una delle canzoni più importanti della nostra prima parte di storia artistica é certamente
 "My prayer". Un brano del 2003 che però  racchiude già una profonda riflessione sul senso dell'amicizia e della ricerca di qualcosa di più alto. Un passato che ci fa tuttora riflettere sul significato "dell'anima e del senso di infinito" che é insito in ogni cuore umano. 
Passando al secondo periodo artistico, quello legato ai THE SUN, "Non ho paura" certamente rappresenta un inno al coraggio e alla rinascita, prima di tutto come band di amici e in secondo luogo nei confronti del mondo che ci circonda.
Se invece dovessi pensare ad un brano per il futuro, credo che "Il mio miglior difetto" dia una bella prospettiva di come le nostre nuove consapevolezze devono necessariamente guidare le nostre vite. Lo slogan "una sola unità vale l'umanità" dice tutto. Un mondo nuovo e diverso è possibile solo se ci rendiamo conto che tutto il creato é in relazione e che ognuno di noi è interconnesso con l'altro.

Cosa significa per voi essere "Outsider" ?

Essere Outsider, vuol dire ritrovarsi fuori dai numeri statistici, e questo concetto ben é descritto nel nostro omonimo brano, che racchiude anche una bella sonorità punk-rock, genere che portiamo da sempre nel cuore.
Si può essere Outsider in tante piccole scelte, diverse da quelle che il sistema vorrebbe per noi. A partire dalla musica, fino alle letture e le scelte dei temi da trattare, all'alimentazione e allo stile di vita che abbiamo, tutto rappresenta il nostro essere outsider o meno.
Gli Outsider possono anche essere le piccole realtà, come quelle che operano nel sociale, silenziosamente e con costanza. Quanti fratelli e sorelle consacrati ma anche laici abbiamo conosciuto che operano per il bene e si donano totalmente per amore dietro le quinte di tante realtà! Senza che nessuno ne parli e riconosca il loro lavoro operoso. Delle vere Leggende, dei veri outsider.

Ringraziandovi della gentilezza, fareste un saluto ai lettori? 

Un saluto a tutti i lettori di Outsider, è stata proprio bella questa chiacchierata. Vi invito a rimanere in contatto con noi attraverso il nostro sito, i nostri canali, il blog "per anime libere" del nostro cantante Francesco Lorenzi e condividere la nostra musica supportandoci nelle nostre iniziative.
Attraverso i nostri canali potrete entrare in contatto anche con il nostro fan club "Officina del sole", un'associazione fatta di persone speciali, ricco di tanti contenuti e belle iniziative rivolte al bene.

Ringraziando Gianluca e tutti i The sun, infine, ricollegandomi a lui, invitandovi anche io a seguirli, vi lascio di seguito tutti i loro link utili:

SITO UFFICIALE: www.thesun.it

Ricordatevi sempre di credere nei vostri sogni ed essere dei veri e propri Outsider!
Buona musica a tutti!

Photo: © Silvia Dalle Carbonare