LILO: "Scrivere canzoni è come calarsi dentro alla parte più buia di se stessi, con una torcia per fare luce." #MusicInterview
Un condensarsi di esperienze, talvolta molto diverse. Racconti personali, altri presi un po' in prestito dalle vite di chi la circonda.
E’ un invito all’ascolto. E’ “DIVERSO”, il titolo dell’Ep di LILO, musicista e cantautrice classe 1991. Ep, prodotto da Matteo De Marinis ed anticipato dall’uscita del singolo “Ti Sento Comunque”.
“DIVERSO”, dal 30 Settembre, è ufficialmente fuori e di seguito potrete scoprirne di più, leggendo la nostra chiacchierata fatta proprio assieme a LILO.
Ciao Lilo! La tua passione per la musica come ce la racconti? Cos’è stato il fattore scatenante?
Ciao! Dunque la mia passione per la musica segue un copione condiviso da molti musicisti. Ho iniziato a suonare il pianoforte all’età di 6 anni. Ho sempre visto mio papà suonare il pianoforte e, in generale, la musica ha sempre fatto parte della mia famiglia. La mia quindi è una curiosità che è cresciuta naturalmente, poi si è trasformata in una passione, poi ancora in un percorso di studi che è sfociato nel mio lavoro. Forse non c’è mai stato un fattore scatenante nel vero senso del termine, ma ricordo che ad un certo punto ho cominciato a voler sapere come fosse possibile comporre certe canzoni che io trovavo bellissime, cosa ci fosse dietro, volevo andare in profondità. E quella è stata la molla di tutto.
Esce il 30 Settembre “Diverso”, il tuo ep di inediti. Com’è nato? Qual è il concept di questo disco? Cosa vuole raccontare all’ascoltatore?
“Diverso” è nato dalla necessità di mettere in scena un lavoro più lungo, di prendermi più spazio a livello compositivo. Questo disco non ha un concept a priori, il titolo è stato messo alla fine quando, ascoltando il lavoro finito, ho pensato che valeva la pena chiamarlo “Diverso”. Questo EP vuole raccontare delle istantanee della mia generazione, quella in cui vivo, quella che vedo e percepisco negli altri miei coetanei.
“L’ho chiamato DIVERSO perché ne sono uscita diversa”
Ora, come ti definiresti? Cos’è cambiato nel processo di creazione del disco?
Ora mi definirei sicuramente più a fuoco, più matura. Scrivere canzoni è come calarsi dentro alla parte più buia di se stessi, con una torcia per fare luce. Mano a mano che si illuminano le cose è possibile narrarle, descriverle, perché non fanno più paura. Credo sia inevitabile uscirne diversi, alla fine è un lavoro su se stessi. A volte anche estenuante.
Hai affermato anche che “Diverso” è un punto di arrivo, e, insieme di partenza. Spiegaci meglio. Partenza per raggiungere quale traguardo?
“Diverso” è un punto di arrivo perché è il mio primo lavoro medio lungo; dove non solo si pensa alla canzone come singolo elemento, ma la si inserisce in un contesto coerente. È però anche un punto di partenza perché mi piacerebbe da qui avere la possibilità di scrivere tanta altra musica e insieme avere la possibilità di farla ascoltare. Non ho in mente un traguardo preciso, sicuramente è stato molto interessante lavorare all’EP per cui non escluderei un album in futuro.
Se butti uno sguardo sul futuro...cosa vorresti trovare?
In questo caso la musica e la vita coincidono per me: nel futuro vorrei trovare più autenticità, più qualità, più preparazione.
Ti andrebbe di salutare i nostri lettori di Outsider?
Ovviamente! Ciao a tutti i lettori di Outsider, spero che ora abbiate uno sguardo più approfondito su “Diverso” che ve lo faccia apprezzare ancora di più.
Ringraziamo Lilo e tutto il suo staff per la gentilezza.
Infine, vi consigliamo di seguirla nei suoi social e... Buona Musica a tutti!