Dopo tanto lavoro e dopo diversi singoli rilasciati, nel corso degli scorsi mesi, quali "Venerdì sera", "Festivalbar", "De Andrè" e "Porta Romana", oggi Andrea Scuderi, in arte "Skoob" esce con il suo disco "Il tuo nuovo tipo", distribuito da Artist First.
Di seguito, potrete leggere la nostra recensione in merito:
Partiamo dal fatto che la fine di una storia è lunga da metabolizzare, ma se sei un artista e hai disposizione la tua voce e carta e penna, cos’altro puoi fare, se non trascrivere le tue emozioni, le tue delusioni, nero su bianco? E’ un po’ cliché sì, ma sicuramente liberatorio. Molte volte, questi pezzi hanno addirittura scalato le classifiche mondiali, quindi diventa un trionfo su tutti i lati…o quasi dai.
Il disco di Skoob parte con “Non Amarmi più”.
L’amore è il sentimento che da tutta una vita ci comanda, ci fa sognare, ci guida e talvolta ci fa deprimere, rattristare, addirittura disperare, come due lati della stessa medaglia.
Eh sì, perché l’amore per quanto possa essere bello, quando non è rose e fiori, vorremmo quasi dimenticare di averlo vissuto. E quella persona, che tanto volevamo al nostro fianco, che tanto ci faceva sentire al settimo cielo, probabilmente vorremmo non averla mai conosciuta; anche se poi, basta avere in cuffia la nostra canzone e tra una fermata e l’altra della metro, cominciamo a ricordare, elaborare, flashare e ci illudiamo che tutto passare tornare agli antichi ardori con la nostra dolce metà al nostro fianco.
Perché in fondo, diciamolo senza vergogna, l’amore a volte ci fa diventare tanto romantici, quanto un po’ patetici.
“Non voglio più parlare, siamo a litigare…e se poi vuoi tu, non amarmi più”.
Si passa a “Festivalbar”, singolo, uscito già diversi mesi. Sbaglio o ha quel Coez vibe?
Ancora una volta, protagonista, è l’amore, la voglia di condividere una coperta, un film su Netflix ma anche qualcosa di più intimo, come l’intreccio di due corpi, di due anime, che poi si fondono in una sola.
“Vorrei urlarti in faccia che sei una bastarda, ma forse ci penserà il karma”.
A questo punto del disco, ascoltando “Venerdì sera” non sareste anche voi curiosi di sapere chi è la misteriosa ragazza, che ha distrutto così il cuore del nostro Skoob?
Sono parole forti, apparentemente piene di “odio”, ma in fondo si sa, anche questo: A dividere amore ed odio, c’è una linea sottile.
E qui, di amore, ne ascoltiamo tanto, seppur velato da frasi provocatorie come “Sei così bella che non sembri neanche vera, infatti, sei falsa pure tu”.
Proseguiamo con “De Andrè”, brano nella quale troviamo tanto nostalgia e voglia di riavere lei, di nuovo con sè, perché, sì, anche la mamma chiede di lei.
“Adesso che non sei con me, volevo dirti che, mi fa cag*** De Andrè”. A chi non è mai capitato di ascoltare un brano, di fare o acquistare una cosa, solo perché fare contenta la propria lei o il proprio lei, avrebbe ripagato al 100% lo sforzo? Che poi…sforzo non era, se il suo amore superava tutto.
Quando però c’è il disincanto, un po’ per rabbia, un po’ per uno sfogo personale, quello che si vuol fare è semplicemente urlare, scrivere una nota liberatoria o semplicemente una canzone come ha fatto Skoob.
Anche se…ci siamo mai chiesti come mai, abbiamo bisogno di dedicare il nostro tempo e la nostra attenzione a quella persona, pur pensando di non provare più nulla per lei o lui? Provateci a riflettere e capirete che in fondo non ci è del tutto passata…non credete?
Ed ecco qui, perché proprio quando tramite queste righe stavo per porvi un quesito, Andrea con “Adesso che non sei con me, volevo solo dirti che, volevo solo dirti che mi fai, cag***, ma ti amo da pazzi, che sbatti, mi manchi” mi ha risposto per tutti voi.
E' la volta di “Neanche Noi” dove ancora una volta, c’è il viaggio tra i ricordi, tra momenti vissuti assieme. Il tutto è un duro colpo. Nel ripercorrere quel viaggio, sorridiamo all’istante al pensiero di aver avuto letteralmente la felicità tra le mani, ma in fondo, vi pongo un altro quesito. E’ quella persona a mancarci o il ricordo della stessa…?
“Se tutto crollerà qua, mi sposto un po’ più in là”, l’essenza femminile quanto la nostalgia è ancora forrtemente presente, ma il circolo vizioso raccontato fino ad ora viene smorzato da un sound più presente incalzante, più allegro, più sereno, per così dire.
E cosa c’è di peggio di mollarsi e del viaggio tra i ricordi? Vedere la propria ex di cui ancora sei innamorato, con un altro. E ancora peggio? La tua ex che vuole voltare pagina con una nuova persona, però viene a cercare ancora te, a sua insaputa ovviamente. Ed è lì che scatta il triangolo.
Cosa fare in quei casi? Beh, dura, da dire. Ma se c’è ancora del sentimento, nonostante il risentimento, ci caschi. O no?
“Il tuo nuovo sarà mai come me? Secondo me NO.”
Siamo giunti al termine di questo viaggio, regalatoci da Andrea con “Due Cretini”.
“Siamo solo due cretini con il muso. Siamo solo due bambini”, e poi c’è quel lato infantile che tutti facciamo uscire, anche se nella vita di tutti i giorni giochiamo a fare i grandi. Come si suol dire “L’amore rende stupidi, rende dei bambini”. Cosa c’è di più bello dell’innocenza e della disinvoltura di un bambino? Il viversi un rapporto con la genuità che solo il nostro Io bambino, farebbe.
Buon ascolto a tutti voi!