Quando abbiamo a che fare con la purezza cristallina di un talento musicale come quello del giovanissimo Matteo Romano, riscopriamo il piacere dello stupore: classe 2002 nato in quel di Cuneo, Matteo ha appena spiccato il volo e non ha nessuna intenzione di atterrare.
Il suo segreto? Una ricetta fatta di semplicità, come tutte le cose che emozionano davvero.
Gli ingredienti:
Alleato: l'inseparabile pianoforte
Ispirazione: l'intimità dei sogni
Habitat: le mura di una cameretta con vista sulla comunity on line
La pur breve storia musicale di Matteo Romano si riflette nell'era del distanziamento. Nel chiuso della propria stanza, l’artista cuneese emerge grazie alla condivisione spontanea di un video su Tik Tok.
Ed ecco gli ingredienti suddetti: la cameretta, il pianoforte e l'ispirazione di un brano appena concepito nell'intimità dei sogni. Quel brano si sarebbe poi intitolato Concedimi, un esordio così folgorante da diventare in brevissimo tempo disco d'oro e di platino con oltre 20milioni di stream su Spotify.
Una delle doti di Matteo è la capacità di sfruttare il linguaggio dei social media con l’ingenuità dell'utente qualunque. Non è la strategia da influencer che ha guidato la mano del musicista di Cuneo, ma la buona vecchia necessità di narrare una storia, la propria storia, con l'ausilio delle note.
È tempo ora di raccontarsi ancora con Casa di Specchi. Un brano intimo, ma non autobiografico... partiamo da qui.
Casa di Specchi -il singolo-
Intimo, ma non biografico. Perché nella comfort zone della propria cameretta - al contempo ufficio, stanza da musica e studio di registrazione di un artista moderno - il vero songwriter sa astrarsi e immedesimarsi.
Cercando nei sogni l'ispirazione, superando i confini della propria camera per volare in alto con la fantasia, la nuova canzone dell'enfant prodige dell'era social è la carezza di cui tutti hanno bisogno.
La specularità del brano - come da titolo - si esprime nella volontà di mettere il processo creativo sullo stesso piano del processo auditivo: l'autore e l'ascoltatore si specchiano. Come in ogni sua composizione, Matteo parte da un tema ancor prima che l'effetto calamita tra dita e tastiera del pianoforte si inneschi. A quel tema tiene fede saldamente, e da quel tema parte l'idea del primo verso:
Chiudi gli occhi e immagina anche tu
L'ispirazione che ha guidato l'autore è la medesima aria che l'ascoltatore è invitato a respirare. Chiudere gli occhi e affidarsi all'immaginazione diventa un gioco condiviso di uno spazio condiviso chiamato fantasia.
Gli specchi sono un'arma a doppio taglio, e vivere in una casa di specchi diviene metafora di un labirinto dal quale non poter più uscire. Ma anche se nel cuore del brano si parla di dolore, solitudine e del senso di isolamento, c'è speranza nello spirito di condivisione.
Il grido del ritornello - Mi fa male - è sia d'aiuto che liberatorio. Per quella via d'uscita che tutti stiamo cercando.
Il videoclip di "Casa di Specchi"
Nato da uno’idea dello stesso Matteo Romano e del suo amico Stefano Giuliano, il videoclip di Casa di Specchi, (nuovo singolo del giovane artista di Cuneo dopo l'exploit del precedente "Concedimi" disco di platino con 20milioni di stream), vive di simbologie.
La location è agli antipodi del luogo di nascita della canzone. Le pareti della cameretta si frantumano e la location del video diviene una cameretta en plein air. Siamo sulle sponde di un magnifico lago, ma il letto, i comodini e un enorme specchio, ci riportano al luogo di partenza.
Le inquadrature dall'alto, la color correction della fotografia e lo slow motion lentissimo, infondono nella clip una atmosfera cinematografica.
E nel gioco delle simbologie non potevano mancare gli specchi. Non solo l'enorme specchio della camera all'aria aperta, ma anche gli specchi frantumati che celano i volti delle poche persone incontrate dal nostro protagonista. Matteo Romano è l'unico volto riconoscibile, gli altri sono misteriosi e restituiscono il riflesso del cantautore che rivede se stesso negli altri, e al contempo "riflette" sulle relazioni (in frantumi) con chi lo circonda.
Oltre la stanza a cielo aperto, il nostro compositore si muove solitario in un bosco, vestito di giallo, il suo colore feticcio. Ma tra queste due location si insinua un'immagine latente, che si svela gradualmente. Un telo bianco, che piove dall'alto. Scende lentamente mentre nuota nel cielo, e alla fine si rivela come il telo che coprirà il grande specchio di fronte al letto.
Casa di Specchi è anche il primo brano inedito di un artista italiano ad essere disponibile in Dolby Atmos, il nuovo formato audio innovativo che permette di vivere l’ascolto con una sensazione realmente tridimensionale. Una spazialità che enfatizza l'immedesimazione nel videoclip del nuovo singolo di Matteo Romano.