!DEA in uscita con il suo nuovo singolo GERDA #interview


Ciao a tutti! 
Oggi vi parliamo del singolo di !DEA, un artista che con la sua musica e il suo brano vuole dare un messaggio ben preciso.
Ci parla di GERDA, fotografa con un grande lato artistico e non solo.

Diamo la parola direttamente ad !DEA con il nostro tipico caloroso benvenuto e iniziamo! 

Partiamo dagli inizi, c'è un momento in particolare dove hai capito che la musica era la tua strada e coincideva con il tuo sogno?  

La mia strada va in parallelo con quella del mio papà. È stato lui a instradarmi al mondo dell’arte e “del bello” tramite la pittura. Lui mi ha insegnato che l’arte è ovunque il nostro occhio può riconoscerla: in uno scritto, in un vino, in un quadro o in un utensile. L’ importante è concedersi del tempo per comprenderne il messaggio. Negli anni ho semplicemente seguito il mio istinto, trovando nelle rime una forma di espressione più consona al mio pensiero. Tramite la scrittura, la più “economica delle arti” (perché basta avere una penna ed un foglio per potersi esprimere) ho scelto di condividere me stesso con il mondo esterno. Il messaggio è il punto, la musica il mezzo. Senza musica il messaggio avrebbe meno impatto, non si arriverebbe quindi “dritti al punto”, non si proverebbero le stesse emozioni. Immaginate di dire “ti amo” nel silenzio del deserto anziché sotto il rumore della pioggia. Il messaggio è lo stesso, l’emozione è diversa. Fare musica non è quindi il mio sogno ma un tramite per emozionare ed emozionarmi.  

Gerda, il tuo nuovo singolo, come sei arrivato alla storia di Gerda Taro, cosa ti ha colpito di più della sua vita e cosa vorresti arrivasse a chi ascolta il pezzo per la prima volta?  

Ho scoperto il personaggio di Gerda Taro tramite l’ascolto del brano musicale “TARO” degli Alt-J, una band a cui sono molto legato. Inizialmente il brano suonava come le classiche canzoni inglesi, ascoltate in sottofondo e canticchiate simulando le poche parole comprensibili al momento. Dopo però, ho voluto approfondire il testo ed ho scoperto questo grande personaggio. Di Gerda mi ha colpito la voglia di vivere e la necessità di esprimere il suo lato artistico fino all’ultimo respiro. Un passaggio è nel racconto dei suoi ultimi istanti, quando in fin di vita si racconta non fosse preoccupata per se stessa ma bensì per le condizioni della sua macchina fotografica con cui aveva documentato l’orrore della guerra di Brunete. Gerda Taro è per tutti simbolo di resilienza, resistenza e odio alla violenza, ed è questo il messaggio che vorrei arrivasse agli ascoltatori.  

Pensando al viaggio di una grande fotografa, con il tuo brano come colonna sonora, come te lo immagini? Che mete sceglieresti? E se dovessi imprimere quello che vedi durante ogni sosta quali sarebbero i paesaggi, i colori e le emozioni?  

Immagino un viaggio sotto un cielo stellato, con il minimo indispensabile e una voglia incredibile di riflessione. Sceglierei orizzonti limpidi con aria pulita e senza inquinamento ambientale. Io sono innamorato delle isole perché mi trasmettono un mix di serenità ed energia positiva, con il rumore del mare che culla e il verde delle montagne che domina incontrastato.

Se dovessi descriverti come artista e descrivere la tua musica in tre aggettivi quali sarebbero?  

Definirei la mia arte collettiva, introspettiva e fruibile. L’ idea che la “mia musica” possa essere collettiva sottolinea la volontà di voler collaborare con altri artisti – producers, fotografi, videmakers, ecc… – creando un prodotto la cui forma cambia con il tempo. La mia idea nasce tonda ma si concretizza quadrata! Amo modificare la struttura in corso d’opera e per far ciò devo fidarmi del team che mi circonda
La musica di !DEA è poi introspettiva poiché io dedico tutto me stesso e lascio sempre un piccolo pezzettino di Matteo in ogni brano, come fossero tanti Horcrux.
Fruibile, infine, poiché col tempo ho imparato che il linguaggio deve essere accessibile a tutti. Qui c’è la tecnica! Il rap spesso condanna chi sceglie un linguaggio meno complesso per abbracciare un bacino d’ utenza maggiore... io penso all’incontrario (non mi definisco un rapper). Il vero scoglio è mettere insieme creatività, fruibilità e personalità nei propri brani!  

Parliamo della produzione dei tuoi brani, come nasce l'idea, la fase creativa, e la fase tecnica? Che emozioni provi durante tutto il processo, dall'inizio fino all'uscita?  

La produzione dei brani nasce sempre con il confronto e la condivisione di idee. Perciò per ogni brano non lavora mai una singola testa ma si tratta di cocktails di emozioni ed esperienze. Devo però potermi fidare del mio team perché a loro affido le chiavi delle mie creazioni. Le emozioni sono mutevoli, numerose ed indescrivibili. Determinazione e “sana paura” fanno parte del processo di composizione, perché ci sono degli standard che vogliamo siano sempre più alti delle produzioni precedenti, qualitativamente parlando! In seguito, la determinazione e la pazienza nella cura dei dettagli. Infine, la gioia nel sapere che il processo produttivo ha dato i suoi frutti. Insomma, un viaggio completo!  

Ora la nostra domanda di rito...
Che cosa ti rende un vero e proprio Outsider?  

Outsider si è se l’Outsider si fa! Questo percorso nasce per inseguire uno stile che deve differenziarsi dalla massa. Ci vuole tempo e ci vorranno tante prove in studio per trovare il suono di Matteo (o meglio, di !DEA) ma quando questo avverrà, potrò ritenermi soddisfatto del mio operato!

Fai un saluto ai lettori.

Grazie ragazzi, per l’ attenzione e il tempo dedicato alla lettura di questa intervista, tutto questo non è banale! Spero che il GERDA possa avvicinarvi alla storia di Taro e Capa e farvi riflettere su quanto sia inutile covare odio e rancore in un mondo che oggi più che mai ha bisogno di pace.

Ringraziamo !DEA e tutto il suo staff.
E come sempre...
Buona musica a tutti!